“Come promesso, alla luce della rivalutazione delle condizioni meteo questa mattina, con il conforto del centro direzionale meteo, disporrò la revoca dell’ordinanza nella parte che riguarda l’apertura “posticipata” degli esercizi commerciali che, pertanto, potranno aprire al pubblico nell’arco della mattinata, compatibilmente con le necessità organizzative di ciascuno. Alle 14 riaprirà anche il Cimitero, considerato anche l’approssimarsi delle giornate dedicate ai defunti”. Lo ha scritto su Facebook il sindaco di Catania, Salvo Pogliese. E’ il primo passo verso un ritorno alla vita: “Per fortuna il peggio sembra passato – ha aggiunto il sindaco – e la Città deve tornare a vivere normalmente, con attenzione e nel rispetto delle regole”.

E’ stata una notte di pioggia nella Sicilia orientale. A Siracusa sì è continuato a lavorare con le idrovore. A Catania ha soffiato il vento, ma le precipitazioni non hanno creato allarmi ed il sole è ritornato a riaffacciarsi tra le nuvole. Ha piovuto anche nel Messinese. Ora l’occhio di Apollo, secondo simulazioni su dati rilevati da radar e satelliti, sembra proseguire il suo cammino spostandosi verso sud-est in mare aperto. “Ci sono strade da pulire, c’è anche da rimuovere e ci sono strutture da mettere in sicurezza e sopralluoghi da fare” ha detto il capo della protezione civile regionale, Salvo Cocina, sottolineando che “gli interventi maggiori sono a Siracusa e nella sua provincia, soprattutto ad Augusta” e che adesso è anche il “tempo di iniziare la conta dei danni”.

Ieri è stata una giornata campale su tutta la costa orientale. A Siracusa l’amministrazione comunale ha chiuso per allagamento otto strade: oltre a contrada Targia, interdetta nelle prime ore del mattino, i provvedimenti hanno interessato viale Epipoli, contrada Tremmilia, Pantanelli, la strada tra Ognina ed Arenella, dove è esondato un torrente, viale Ermocrate, nella zona della stazione ferroviaria, via Franca Maria Gianni, a nord della città, e viale Regina Margherita, ai piedi di Ortigia. Anche Augusta è rimasta a lungo isolata, prima che in serata venissero liberati gli accessi. E’ esondato il torrente Porcaria nella zona di Brucoli. Circa 80 famiglie sono rimaste isolate. Ad Avola, invece, si è allagato uno scantinato dell’ospedale. L’autostrada per Catania è stata interrotta all’altezza dello svincolo di Cava Sorciaro in entrambe le direzioni.

Adesso il peggio sembra alle spalle, come ricorda in un video messaggio il presidente della Regione, Nello Musumeci: “Rimangono i morti da piangere e le ferite sul territorio, i tantissimi danni alle strutture pubbliche e a quelle private. Rimangono migliaia e migliaia di titolari di imprese che continuano ancora a vivere nella disperazione. Tuttavia abbiamo il dovere di guardare avanti con rinnovato ottimismo. Speriamo che Bruxelles si renda conto che l’Europa non è ancora pronta ad affrontare il cambiamento climatico e che possa dare agli Stati membri le necessarie direttive perché si possa intervenire al più presto”.

“La Sicilia negli ultimi quattro anni – prosegue il governatore – ha fatto tutto quello che poteva fare: siamo la prima Regione d’Italia per avere speso il maggior numero di risorse finanziarie nella lotta contro le frane e dissesto. Ma non basta, ecco perché serve un nuovo approccio e serve una consapevolezza maggiore da parte di tutti. Lasciatemi ringraziare – aggiunge Musumeci – chi ha operato in queste giornate accanto ai prefetti, ai sindaci, alla nostra Protezione civile, i tanti volontari, le forze dell’ordine, il Corpo forestale. Siamo stati, ancora una volta, una grande comunità, pronta senza mai perdere la speranza, senza mai perdere il controllo, perché siamo abituati a convivere con il pericolo e siamo soprattutto pronti al guardare al futuro con rinnovato ottimismo”.