Fabiana Giacomotti per Il Foglio

L’incanto perduto di Taormina invasa dai brand della moda

Salvo nuove proteste dei professori d’orchestra sulla sua competenza e l’esiguità del suo curriculum, per ora troncate e sopite, forse si dovrebbe consigliare al maestro Beatrice Venezi di stringere i tempi sulla conquista della direzione musicale del Teatro Massimo di Palermo, perché appare sempre più evidente che nello scontro fra Regione Sicilia e Comune di Taormina attorno alla Fondazione Taormina Arte, di cui l’ambiziosissima signora venne nominata direttore artistico due estati fa, il governo di Renato Schifani che la impose stia perdendo terreno contro l’incalzare del nuovo, il pirotecnico Cateno De Luca, intenzionato a cancellarne l’attività e perfino la presenza dalle mappe. Quando ci sentiamo al telefono – più volte nell’arco di un paio di giorni perché prima ha consiglio, poi quelle sue dirette Instagram molto sanguigne che alternano invettive..

D&G, ora lo scandalo della collana

Il dono degli stilisti alla Madonna del Castello di Palma di Montichiaro è stato "requisito" dal vescovo. Non rimarrà al monastero

Un Hercules di cartapesta per D&G

Al Tempio della Concordia una sfilata tra armature luccicanti ed elmi di latta. Sulle teste delle modelle le veneri di Milo

L’Italia cambia colore
a dispetto di Salvini

Per circa vent'anni, ho acquistato una certa polvere mat a base blu-rosata di un grande brand francese (ma sì, diciamolo, Chanel), che mi permetteva di uniformare l'incarnato senza dover ricorrere al fondotinta e senza stravolgere i miei colori naturali (avete presente l'orrore di certi "stacchi" cromatici fra viso e collo). Una faccenda privata insomma, che non ho mai e ovviamente sentito il bisogno di raccontare. Fino a oggi. Da qualche mese, infatti, questo mix di pigmenti non e' piu' in produzione. Ho cercato qualcosa di simile presso Dior, Shiseido, Clinique, trovando qualcosa che vagamente vi si avvicina nella scelta immane e vastissima di una marca professionale. La signorina gentile che mi ha aiutata, nel grande spazio Sephora della Stazione Centrale di Milano, luogo che frequento moltissimo viaggiando su e giù..

Ahia, fare il blogger
non è più fico

I cambi di rotta nell'immagine si percepiscono da molte cose, ma quando le nuove tendenze scendono al livello della comunicazione di massa significa che non sono piu' tali: per questo, quando l'altro giorno, sfogliando il New Yorker (si, sono una snob), mi sono imbattuta nella nuova pubblicità della Honda Passport, ho capito che l'ora dei blogger era suonata. "Get there before the blogs do", diceva la bodycopy stampata sopra l'immagine dell'auto, fotografata in un luogo spettacolare. "Vacci prima che arrivino i blog". Cioe, era sottinteso, gli sfigati del mestiere dell'informazione. Sono passati meno di dieci anni, da quando il giornalismo che ricerca, scrive ed eventualmente paga per quanto ha scritto, si e' trovato confuso con una massa di improvvisati del mestiere, che talvolta si sono evoluti in bravi professionisti (anche..

Il sovranismo dell’io
e la rima dell’asino mio

Le nostre mamme erano categoriche, soprattutto quando si trattava di lettere o bigliettini. "Ricordati: tu vieni dopo. Prima tutti gli altri. Dopo "io"". E noi scrivevamo compiti: "caro Xxx, la mia amica Yyy e io saremmo tanto felici se volessi partecipare alla nostra festa di compleanno". Poi sono arrivati i social, i selfie, la politica dell'uno vale uno e che anzi io vengo prima. La maleducazione come fatto e vanto trasversale. E noi siamo diventati "io prima di tutti". Lo leggete sui testi di Instagram, redatti in inglese nella speranza di acchiappare un follower in piu': "me and my friend". Io e il mio amico. Lo leggete sui post di Luigi Di Maio (non in quelli di Salvini, troppo furbo). "Trump thinks the D-day is about him", ironizzano i giornali..

I cafoni del Quirinale
e gli abitini in nero

Fosse stato solo l'abito da mezza sera di pizzo, schiena scollata, volants sulle spalle, indossato a mezza giornata da Virginia Saba, la signorina che accompagna il vicepremier Luigi Di Maio nel ruolo di fidanzata. Fossero stati solo gli stivali leopardati di Barbara Palombelli (non possiamo crederci: una signora di così buona educazione, una giornalista così in gamba); fosse stato solo il tripudio di nero, erroneamente considerato un passepartout, delle mogli dei nuovi notabili, incerte e spaesate, e delle ex ministre insicure di sé e mal consigliate. Il ricevimento al Quirinale per la Festa della Repubblica, un tempo ambitissimo dai banchieri e dai grand commis che restavano a Roma anche oltre al data dell'annuale relazione del governatore della Banca d'Italia, ora ne è rifuggito come la peste. C'è un limite anche..

Audrey, la bella icona
venuta da Hollywood

Oggi Audrey Hepburn avrebbe compiuto novant'anni, e non c'è giornale, sito, rete televisiva mondiale che non la celebri. Perché era bella (nel 2006 un sondaggio mondiale della rivista "New Woman" la incoronò come la donna più bella di tutti i tempi) e soprattutto elegante, di quella grazia irraggiungibile a tantissimi ma non sfacciata, dunque solo ammirevole. Perché era buona (persino in privato, dice chi la conosceva nei lunghi anni del soggiorno romano come moglie del chirurgo Dotti) e impegnata seriamente nel sociale: profuga di famiglia aristocratica olandese, era stata una staffetta partigiana da ragazzina e ambasciatrice dell'Unicef in età adulta, sempre votata agli altri perché, come ricorda un nuovo libro della Sperling&Kupfer che riunisce i suoi aforismi e le sue riflessioni come va molto di moda oggi, "nel diventare più..

Ma abbiate pietà
di Leonardo popstar

E' anche colpa mia e dei tanti che, come me, non hanno resistito al richiamo della scrittura, dell'analisi e delle curiosità e hanno pubblicato, rilasciato interviste sui mille particolari che riguardano la vita di Leonardo da Vinci di cui si celebrano quest'anno i 500 anni dalla scomparsa, per i due o tre che ancora non se ne fossero accorti. E' naturalmente impossibile immaginare come prenderebbe lui, che di certo era vanitoso e non aveva problemi ad ammetterlo, tutti questi tributi. Ho però l'impressione che, scandagliando ogni minuto aspetto dell'esistenza, della pur immensa (e non sempre terminata) produzione, dei vezzi e delle passioni, lo stiamo trasformando nell'ennesimo "iconico" santino, confuso fra un Minion e una nuova mostra dei manifesti di Toulouse Lautrec. Facendo una ricerca specifica su uno dei miei indirizzi..

Tanta fama e va bene,
ma quando si vende?

Beati i tempi in cui esistevano solo i media tradizionali, gli editori facevano finire nel fosso i camion con le rese per fregare Audipress e la faccenda delle rilevazioni di lettura finivano come l'attentato di San Donato Milanese: quattro cazzotti all'attentatore e ciao. I social media hanno moltiplicato le piattaforme della comunicazione e dell'informazione, senza per questo chiarire alcunché. Nel 2019, 3.48 miliardi di persone (si, fa impressione) usano almeno un social media, in crescita del 9 per cento rispetto allo scorso anno, e un bilancio non è più sufficiente agli analisti per capire lo stato di salute di un'azienda. "Non se ne percepiscono le sfumature, le nuances", dice un analista che se ne intende. Nell'alveo rarefatto di queste ultime, galleggiano le interazioni con i post che, par di capire,..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 06680540827

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo