Franco Cascio

L’antimafia delle cravatte
ora distribuisce
patenti di legalità

Il bip del messaggio contenente uno screenshot interrompe la piacevole apatia di una domenica pomeriggio quasi estiva. E’ la foto di un annuncio: Giovanni Falcone testimonial di una nota marca di cravatte. A lanciarlo la Fondazione che porta il suo nome. “Dai – rispondo – è un fotomontaggio, uno scherzo e pure di cattivo gusto”. “No – mi risponde il mittente – è tutto vero, vai a guardare”. Vado a guardare, è tutto vero. Il giudice ucciso dalla mafia «amava le cravatte – si legge – ma la sua vita blindata gli impediva di andare a fare shopping». Così la nota azienda di cravatte ha deciso di riprodurre quella indossata da Falcone in una foto in cui “ride felice”. E ne incoraggia l’acquisto, attraverso la pagina ufficiale della Fondazione Falcone..

Dietro quelle scuse
c’è solo un calcolo
peggiore della gogna

"Senti, Cozzamara, scusa. Dieci minuti fa circa ho ammazzato tua moglie. Abbi pazienza, scusa… gli ho detto scusa. S'è incazzato!". Leggendo le scuse di Luigi Di Maio sulla vicenda dell’arresto dell’ex sindaco di Lodi viene in mente la scena del film “Johnny Stecchino”, quando Johnny racconta di avere ucciso per sbaglio la moglie del boss suo acerrimo nemico. “Ho contribuito ad esacerbare il clima”, dice oggi l’attuale ministro degli Esteri. E che sarà mai. Abbi pazienza, ha chiesto scusa Di Maio. “I diritti sono diritti”, dice ancora, completando così il suo personale percorso: da fervente rivoluzionario che doveva azzerare i costi della politica a primo professionista della politica che dalla politica trae i suoi mezzi di sostentamento. Un percorso parallelo a quello del suo Movimento 5 Stelle, diventato ormai a..

È la nuova moda:
il politico
con la mascherina

Classe politica questa abbiamo. E, chissà ancora per quanto, ce la dobbiamo tenere. Lontana mille miglia - per formazione, per cultura - da quelle di un passato poi neanche tanto lontano. Prendiamo i due maggiori partiti di governo: PD e M5S. Il primo è espressione degli apparati, dei notabili e delle consorterie; l'altro è un prodotto di laboratorio che ha trasformato nullafacenti e analfabeti in statisti. Entrambi i partiti, grazie alle liste bloccate - chi nel chiuso delle segreterie, chi attraverso una farlocca piattaforma web - hanno mandato in parlamento gente che non avrebbe beccato una preferenza nemmeno alle elezioni del proprio condominio. Ma, dicevamo, questo passa il convento. I social network, poi, hanno aumentato la portata della cialtronaggine che caratterizza parecchi dei rappresentanti delle nostre istituzioni. La moda del..

Palermo senza tempo
Il calcio dei romantici

Del debutto del Palermo in serie D due cose in particolare mi hanno colpito: il gol con due palloni in campo che in serie A sarebbe stato annullato senza nemmeno ricorrere all'ausilio del VAR, ma soprattutto la diretta tv dell'emittente locale Tr3 di Marsala. E' sembrato quasi di fare un salto indietro nel tempo quando le emittenti private erano seguitissime, i giornalisti che vi lavoravano erano conosciutissimi e nel telecomando avevano una posizione a una o massimo due cifre e non invece i 616, i 740 o i 503 di oggi. Chi ha seguito la telecronaca Marsala-Palermo, prima giornata del campionato di serie D girone non ricordo quale, ha potuto riassaporare le belle domeniche di una volta, quando le tv private palermitane trasmettevano le radiocronache delle gare del Palermo che..

Meglio una multa salata
di un percorso di legalità

"Non lo faccio più", promette il tizio al vice sindaco Fabio Giambrone - nell'insolita veste di sceriffo per un giorno - che l'ha beccato mentre gettava rifiuti in orario non consentito. Multa (salata) e promessa: "non lo faccio più!". Ma se all'alba di qualche giorno fa, il secondo cittadino di Palermo - in missione per conto dell'igiene ambientale - non lo avesse colto in fallo, chissà quante altre volte ancora il tizio si sarebbe portato il sacchetto della spazzatura da Alcamo, Capaci, Isola etc per poi gettarlo nel primo cassonetto utile. Non lo farà più, certo. Non lo farà più per il bel verbale che si è portato a casa, of course! E' la dimostrazione lampante che per contrastare (e sconfiggere) l'inciviltà non ci può altro. E che tutte le..

Il miraggio dei territori
scoperti da Di Maio

"Ora più attenzione ai territori", dice Luigi Di Maio all'indomani della delusione europea. I territori. Quali territori? Forse Di Maio dimentica che nella galassia del M5S non esistono territori. Esiste piuttosto una sconfinata prateria virtuale dove tutto avviene dietro un monitor di un pc o di uno smartphone e in cui la partecipazione non va oltre un clic. Certo, qualche sede i grillini qua e là l'hanno aperta. Sedi che il più delle volte finiscono per trasformarsi in circoli ricreativi per gli sfigati del quartiere o del paese. E poi le strutture politiche, le gerarchie. Quelle, per esempio, nel M5S non esistono proprio. 'Uno vale uno', ricordate? Tutti fanno riferimento al capo politico, Di Maio. Tutti - pure l'ultimo attivista di Vattelapesca - hanno in rubrica il numero di cellulare..

E Rosa Balistrieri
non andò a Sanremo

Quanto ci manca Rosa Balistreri. L'immensa Rosa che con la sua voce e la sua chitarra non la mandava mai a dire. Chissà cosa penserebbe dei potenti di oggi e soprattutto dei poveri cristi del nuovo millennio. Chissà con quale forza griderebbe contro le stragi dei migranti, contro il razzismo dilagante e contro il nuovo fascismo. Proprio lei che era una rossa. "Conosco il mondo e le sue ingiustizie, sono certa che prima o poi anche i poveri, gli indifesi, gli onesti avranno un po’ di pace terrena”. Il suo impegno politico - attraverso i testi delle sue canzoni - le procurò non pochi ostacoli nel corso della sua lunga carriera. Come nel 1973, quando la sua canzone "Terra ca nun senti" fu esclusa dal XXIII Festival di Sanremo. Il..

Ma l’ora legale
non arriva mai

C’è quella scena del film “L’ora legale” in cui Ficarra non sa dove gettare la buccia dell’anguria e finisce per mangiarla. Non siamo tanto lontani dalla realtà se si pensa che oggi, stando a quanto riporta la cronaca, la raccolta differenziata a Palermo non decolla perché i palermitani, dicono, “non la sanno fare”. Nessuno gliel’ha spiegato, si giustificano. In effetti, riconoscere una bottiglia di plastica da una di vetro è cosa assai difficile. Separare il cartone della confezione di tre scatolette di tonno dalle stesse scatolette in alluminio è roba che se non hai frequentato Harvard non hai dove andare. E nemmeno possono contare su un aiuto dalla rete. Su Internet un sito che fornisce indicazioni per una corretta raccolta differenziata non si trova manco a pagarlo. Diciamo la verità...

De Andrè, la Sicilia
e il suo amico Fifo

C’è un pezzo di Sicilia nella vita artistica e personale di Fabrizio De André. Faber in Sicilia aveva un amico, si chiamava Fifo Costanzo. Poeta, musicista, cantautore, se n’è andato in un inverno di dodici anni fa nella sua Partinico. Discreto, umile, eccentrico, Fifo trascorse gli ultimi anni della sua vita in completa solitudine. Come Rosa Balistreri, di cui era fraterno amico. Le dedicò una poesia sul letto di morte: “(…) Tu ti ‘nni vai Rosa o matri sfurtunata/ni lassi lu to cori, ni sta mala jurnata”. E come Rosa, Fifo cantò la Sicilia, cantò l’amore che provava per la sua terra. Cantò la sua gente. “Cudduredda”, per esempio, la bambina simbolo del terremoto del Belice. Fifo rimase profondamente toccato dalla vicenda della piccola di Gibellina, trovata viva tra i..

Questo irredimibile Pd

La necessità di trovare idee e facce nuove. Ma nei fatti viene fuori il vecchio, imbattibile partito di notabili

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