Stefania Giuffrè

I giorni del Virus
ci rubano gli affetti,
ma ci rendono migliori

Un giorno, quando tutto questo sarà finito, voglio ricordare questi giorni. Voglio imprimerli bene nella mente, avere ben chiaro tutto. Voglio ricordare le lacrime, la paura, le notti insonni, le incertezze, le decisioni da prendere sapendo che quello che sceglierai comunque cambierà le cose. Voglio ricordare la forza e il cedimento, le parole belle e le delusioni. Voglio ricordare questo tempo come un tempo sospeso, dilatato, in attesa che tutto torni come prima, anche se nulla sarà come prima. Voglio ricordare i minuti, le ore, i giorni che scorrono più lentamente, lasciando spazio ai pensieri, alla noia, all’apatia, alle debolezze. Le strade deserte, il silenzio, l’aria pulita, la pioggia di questi giorni. È come esserci ripresi il tempo, lo stesso che viene rubato ai nostri affetti. Ecco, se c’è una..

In memoria di Ciarrapico

L'imprenditore furbo e "ammanigliato", che mi ha fatto entrare nel "mondo dei grandi", si è spento a 85 anni. Il mio editore volante

W le piccole botteghe senza speranza

Ieri, col macellaio chiuso, è riemerso un pezzo della mia infanzia. E mi sono ritrovata catapultata nel passato, in altri ritmi e abitudini

Il sole, il fango
e qualche domanda

Il cielo è azzurro, poche nuvole che sembrano pennellate qua e là. C’è pure il sole. Sembra una bella domenica autunnale, mite, serena. Se non fosse per quell’elicottero che gira come un avvoltoio sul luogo della tragedia, fra Altavilla e Casteldaccia. Due uomini dell’Anas fanno da sentinelle sul cavalcavia dell’autostrada, poco prima di imboccare la A19 lo svincolo di Trabia è ancora coperto di fango. In mare chiazze marroni, le vedi da quassù, ultimo segno della tempesta di acqua e fango che ieri ha travolto tutto. E quell’elicottero che sorvola sinistro la zona. Tutti i siti aprono con la notizia delle vittime siciliane, domani le prime pagine dei giornali saranno dedicate a queste morti assurde. E poi? Si continuerà a morire di incuria, indifferenza, egoismo? Si continuerà a costruire abusivamente,..

Elegia in memoria
delle cose inutili

Sono una che si attacca agli oggetti. Non nel senso dell'attaccamento al valore materiale, ma perché resto per anni legata alle cose, anche le più inutili. Non mi libero facilmente di una boccettina di smalto quasi secco che non uso da anni, di un paio di scarpe che mi piacevano da morire, di un vecchio giornale o di una collana irrimediabilmente rotta. Conservo (a casaccio) scontrini, biglietti di musei, carte d'imbarco. Ho scatole piene di portafoto da adolescente, soprammobili che non mi piacciono nemmeno più. All'ultimo trasloco, la ditta voleva pagato un supplemento quando ha realizzato che in 60 metri quadri scarsi avevo infilato roba per una villa su tre piani. Conservo, accatasto, nascondo. Non butto nulla, come se tenere per casa cose inutili alimentasse un legame con chissà che...

Il Papa e la traversata di via Roma

Lungo questo vialone, che doveva somigliare a un boulevard francese, oggi una vetrina no e una sì sono al buio e le insegne coperte

Gerenza

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