“La mia ordinanza serve a fissare alcuni criteri. Basta telefonate sotto banco o tacite intese. La Regione Siciliana ha fin’ora approntato tutto quello che avrebbe dovuto approntare lo Stato, e non abbiamo difficoltà a continuare a farlo. Ma lo si faccia alla luce del sole, fissando ‘chi’ deve fare ‘cosa’. Poca arroganza da parte di Roma, e finiamola di trattare la Sicilia come se fosse una colonia”. Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha parlato della sua ordinanza che dispone esami e quarantena per i migranti prima del loro sbarco. “Se serve – aggiunge – siamo pronti al confronto, coi ministeri dell’Interno e della Sanità.

“I migranti che raggiungono le coste siciliane con imbarcazioni di grandi dimensioni, con mezzi di soccorso delle Ong, o di organizzazioni statali, europee e internazionali, ovvero con mezzi propri – si legge nel testo dell’ordinanza – sono sottoposti a visita medica” e “sono posti in quarantena per un tempo non inferiore a 14 giorni a bordo della nave di arrivo, dove ciò sia consentito in sicurezza, o su ‘navi-quarantena’ all’uopo predisposte dalle Autorità del governo centrale”.

Il provvedimento prevede anche l’obbligo di eseguire gli accertamenti sierologici per tutti i migranti e anche il tampone per chi presenta i sintomi da infezione da Coronavirus. Il decreto del governatore istituisce anche le “Aree speciali di controllo nelle zone portuali di sbarco e vicino agli hot spot, dalle quali è fatto divieto di uscire”. Previsto anche che “le Prefetture competenti informino dell’arrivo dei migranti l’autorità sanitaria regionale” e che “del trasferimento dei migranti presi in carico nei centri d’accoglienza e comunque sbarcati in Sicilia” venga “data tempestiva comunicazione da parte delle Prefetture competenti per territorio al dipartimento della Protezione civile della Presidenza della Regione Siciliana”.

Oggi il governatore ha fatto sapere che “due pulmini alto-biocontenimento della Croce Rossa Italiana con a bordo le 11 persone migranti covid positive, stanno per partire dalla struttura di Ragusa direzione Roma Ospedale Militare Celio. Trasferimento anche per gli 8 positivi arrivati la scorsa settimana a Pozzallo. Evidentemente alzare la voce serve a far capire che i siciliani meritano rispetto!”.

Undici positivi fra i pakistani sbarcati a Pozzallo

Sono undici i migranti risultati positivi al Coronavirus dopo il test del tampone condotto dal personale sanitario dell’Asp di Ragusa. Si tratta del gruppo di 66 asiatici approdato ieri a Pozzallo. Gli immigrati risultati positivi, tutti asintomatici, sono stati già isolati presso una struttura individuata dalla prefettura di Ragusa. Va precisato che i medici ed i sanitari dell’Asp hanno dapprima eseguito i test sierologici sull’intero gruppo individuando 19 soggetti positivi, sui quali si è poi proceduto con il tampone che ha confermato la positività per 11 di loro. Furibondo il presidente della Regione, Nello Musumeci: “Continua ad emergere un quadro sconfortante nel quale si erge il silenzio del ministero dell’Interno. Ciò mi impone di adottare in giornata una ordinanza. Inutile dire che se a largo di Pozzallo fosse stata individuata una nave per la quarantena – come invano richiediamo da settimane – queste persone non sarebbero mai sbarcate fino alla conclamata negatività. Stanno giocando con il fuoco”.

Nel frattempo è stato pubblicato un nuovo avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse per il noleggio di navi da adibire a strutture provvisorie per l’assistenza e la sorveglianza sanitaria di migranti soccorsi in mare o giunti sul territorio nazionale a seguito di sbarchi autonomi. Lo fa sapere il Viminale informando che “questa procedura di urgenza, che prevede la presentazione delle offerte entro le ore 24 del 16 luglio 2020, si è resa necessaria dopo che la precedente gara era andata deserta”. Il ministero assicura che c’è “la massima attenzione per la tutela della sicurezza sanitaria dei cittadini in particolare in quelle regioni, come la Sicilia e la Calabria, che in questo momento sono più esposte agli sbarchi autonomi dei migranti”. E’ stata inoltre rafforzata la sorveglianza delle strutture di accoglienza locali, “prevedendo, ove necessario, il trasferimento dei migranti sottoposti a quarantena in ospedali militari in collaborazione con il ministero della Difesa”.