La lealtà non è affatto in discussione, e l’incontro di lunedì fra Musumeci e Minardo lo conferma. Ma la Lega non è disposta a sorbirsi ogni iniziativa del governo come se niente fosse. Così, a un paio di giorni dal disgelo di palazzo d’Orleans, il segretario regionale del Carroccio torna in pressing. Tema del giorno: il piano nazionale di ripresa e resilienza. “L’atteggiamento ostile del ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, da solo non basta a giustificare la sonora bocciatura di ben 31 progetti che avrebbero potuto modernizzare i nostri sistemi di irrigazione – attacca Minardo -. Rischiamo di perdere centinaia di milioni di euro del PNRR e tutta la classe dirigente siciliana ha il dovere di comprendere chi e come abbia sbagliato e ad apportare le correzioni”. “La Lega Sicilia – prosegue il deputato di Modica – porta sempre avanti un atteggiamento di leale sostegno al governo regionale e di proposte costruttive ed in quest’ottica chiediamo subito correzioni alla “Cabina di regia” sul PNRR pianificata dall’assessore all’Economia Gaetano Armao e finora infruttuosa; serve un maggiore coinvolgimento della politica, l’ho detto e lo ribadisco: con 50 miliardi di euro di PNRR che potenzialmente nei prossimi anni possono e devono essere investiti in Sicilia non sono tollerabili né passi falsi né criticità organizzative, tanto a Roma quanto a Palermo”.

Dopo l’appello nei confronti dell’assessore all’Economia, un altro punto essenziale “è la revisione della burocrazia regionale – dice Minardo -. Anche qua il necessario scatto di reni nell’ultimo anno di legislatura a Palermo è improcrastinabile”. Armao, come dichiarato in un’intervista a Repubblica, ha chiesto a Brunetta di rivedere l’accordo Stato-Regione. O, in secondo luogo, di utilizzare i burocrati statali negli uffici regionali allo scopo di “gestire l’onda d’urto del Pnrr”. Una tesi che trova resistenza anche dentro Forza Italia: “Non servono burocrati calati da Roma, né altri funzionari – ha detto l’ex assessore alla Funzione pubblica, Bernadette Grasso -. Servono profili di alto livello, con anni di esperienza, in grado di caricarsi sulle spalle le responsabilità necessarie (…) che non temono la pressione”. La deputata messinese, in occasione della sessione finanziaria, era stata la prima firmataria di una legge che “prevedeva l’accesso per un triennio nella PA siciliana di una task force di 300 esperti, necessaria a intercettare le ingenti risorse stanziate dall’UE e trasformarle in progetti finanziabili. Purtroppo, nel corso del dibattito nelle commissioni di merito all’Ars e in Aula, la norma è stata snaturata. Per tale motivo proporrò all’Aula di rivederla e renderla veramente funzionale alla nostra terra”.

Tornando alla Lega, Minardo ha delineato alcuni obiettivi da qui a fine legislatura, come “l’approvazione della riforma dei Consorzi di Bonifica. La bocciatura dei 31 progetti è sì figlia di una mancata collaborazione istituzionale tra Ministero delle Politiche Agricole e Assessorato all’Agricoltura della Regione, ma se avessimo già potuto contare su una gestione moderna e snella dei nostri Consorzi di Bonifica certamente anche noi avremmo potuto lavorare meglio. I siciliani non vogliono leggere che già alla partenza si rischia di perdere 400 milioni di euro del PNRR, i siciliani vogliono leggere e sapere che queste risorse vengono recuperate da una politica e da una burocrazia regionali efficienti per poi spenderle nel migliore dei modi”.