“Sette gambe sette”. Così l’avanspettacolo presentava le ballerine. “Quattro voti quattro” sono invece i consensi di cui dispone una macchietta della politica siciliana: il bullo di Palazzo d’Orleans. Lo dimostra la sua smania di creare sempre nuovi contenitori: dagli indignati è passato a una fantomatica Unione dei Siciliani. Millanterie, va da sé. Con le quali, alla vigilia delle ultime regionali, ha infinocchiato il vecchio Berlusconi e che ora gli servono per diventare un bullo di governo e di opposizione. Di governo perché continua a gestire incarichi e milioni; d’opposizione perché, ora che Berlusconi è al tramonto, va in giro a offrire i suoi “quattro voti quattro” a chiunque possa assicurargli nuove protezioni. Ieri Gianfranco Miccichè, leader siciliano di Forza Italia, lo ha bollato come traditore e lo ha pubblicamente sfiduciato. Meglio tardi che mai.