Non si preparano bilaterali America-Europa in quattro giorni scarsi. Non si parla di business, cioè di dazi, a margine dei funerali di un Papa. Giorgia Meloni e i suoi ministri in queste ore frenano entusiasmi e ricostruzioni. Il governo è alle prese con la mastodontica organizzazione di un evento globale con una sfilza di capi di stato e di governo (circa 170), con relative delegazioni diplomatiche, previsti fra venerdì e sabato a Roma. Gli occhi sono puntati su Donald Trump che, ad ascoltare importanti ambasciatori europei, ha già “requisito” gli hotel più appetibili in centro. La presidente della Commissione Ue von der Leyen fa sapere che è pronta a bilaterali, ma sembrano intenzioni unilaterali.
Giorgia Meloni lavora a un incontro tra Europa e Usa fra maggio e giugno a Roma, come si sa. Se poi sabato Ursula e Donald si stringeranno la mano, tanto di guadagnato, ma la premier non vuole caricare l’evento di aspettative. Il rischio è chiaro a tutti dalle parti del governo: sminuire la portata del viaggio alla Casa Bianca della scorsa settimana, inciampare in un incontro che, se non ben preparato dai rispettivi sherpa, potrebbe far saltare anche quello futuro. Continua su ilfoglio.it