Se la buona politica
si ricordasse di Spartaco

"Ah, se gli schiavi si contassero", gridava Spartaco con la disperazione di chi, vestito di stracci, lanciava una sfida al ricco, immenso e granitico impero romano. Noi invece, che di sfide ne lanciamo quasi una al giorno, ci limitiamo a sussurrare un timido appello: “Ah, se la corda pazza che da sempre aleggia misericordiosa su quest’Isola riuscisse a legare insieme, per le elezioni europee, Stancanelli, Sammartino, Lombardo, De Luca e Cuffaro: tutti rivali tra loro, tutti nemici implacabili e tutti in cerca di alleanze”. Sarebbe l’unico modo per contrastare la scalata del gerarca catanese che si è fatto Balilla e ora marcia sulla Sicilia con l’arroganza di un Caudillo. I soldi, le complicità e le coperture romane non gli mancano. E non gli manca nemmeno la spregiudicatezza. Fermarlo sarebbe un..

Il lungo dibattito
della vigliaccheria

Dopo insopportabili doglie abbiamo partorito soltanto vento. Il salmo è del profeta Isaia ma si attaglia perfettamente a quanto è successo ieri a Palazzo dei Normanni dove gli onorevoli nullafacenti della maggioranza hanno preferito chiudere nella maniera più desolante la partita sui manager della sanità. Per oltre un mese i membri della prima commissione dell’Ars hanno discusso, dibattuto, approfondito, sviscerato, auspicato. Ma alla fine, quando c’era da dire al governo che alcune di quelle nomine erano a dir poco scellerate, i gagliardi deputati di Fratelli d’Italia e gli intrepidi parlamentari di Forza Italia sono fuggiti. Coraggiosamente. E’ mancato il numero legale e, di conseguenza, il pastrocchio proposto da Schifani & C. ha ottenuto il via libera in base al principio del silenzio assenso. Cialtroneria o codardia? Vigliaccheria o viltà? Scegliete..

Lì dove volano
i nostri asinelli

Sono circondati da esperti pagati a peso d’oro. Hanno a disposizione uffici tecnici, uffici legislativi, plotoni di ragionieri. Eppure ovunque ti giri trovi pasticci, calcoli sbagliati, sciatterie. Ed è difficile stabilire quale dei due palazzi sia maggiormente dotato di ignoranza. Palazzo d’Orleans, regno di Renato Schifani, non ne combina una giusta. L’ultimo pateracchio è quello dei manager della sanità: un conflitto di interesse, del quale nessuno si era accorto, rischia di fare saltare tutte le nomine. Ma neanche Palazzo dei Normanni, regno di Gaetano Galvagno, conosce la via dell’accortezza: la Finanziaria e, soprattutto, il Collegato sono un colabrodo di errori e orrori. Contro i quali Palazzo Chigi prepara una sfilza di impugnative. Il presidente della Regione e il presidente dell’Ars tuttavia non si scompongono: all’asineria hanno già fatto il callo.

Schifani distratto
da Oscar Farinetti

Arriva a Palazzo d’Orleans quel genio mediatico di Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, e lui corre a riceverlo, lasciando in asso un gruppo di mamme preoccupate per l’imminente chiusura della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina. Per carità, il cerimoniale e le relazioni esterne sono importanti ma non possono essere il problema centrale di un presidente della Regione. C’è la questione della Cardiochirurgia che a luglio se ne andrà in Calabria. E c’è l’angoscia della sanità convenzionata: dal primo aprile ai laboratori di analisi e agli specialisti verranno applicate tariffe che non potranno garantire la sopravvivenza. Le strutture, e soprattutto i pazienti, precipiteranno in un baratro dal quale sarà difficile tirarsi fuori. Ma Schifani ieri ha avuto occhi solo per Farinetti e per quella vaga promessa che suona sempre così: “Voglio investire..

Non costringete Schifani
a scegliere un avvocato

Gentilissimi Bonelli e Fratoianni, la vostra battaglia contro il Ponte sullo Stretto ha motivazioni nobili ed ecologiste; ed è pure condivisibile la vostra proposta di dirottare quei miliardi sulla sderenata sanità siciliana. Ma per favore evitate, se potete, di incanalare la vostra protesta sulla via dei tribunali. Avete ascoltato l’imperioso monito di Renato Schifani? Il presidente della Regione non si farà piegare: “Siamo pronti a costituirci parte civile contro chiunque tenti di rallentare l’opera”, ha detto con tono perentorio. E voi sapete bene, rispettabili compagnucci della sinistra estrema, che a Palazzo d’Orleans la scelta di un avvocato, anche di parte civile, non è mai facile. Magari spunta l’offerta dello studio Pinelli Schifani e per il governatore sarà un tormento. Perché in quello studio ci lavora il figlio e i figli,..

Tv: il de profundis
di Bianca Berlinguer

"De profundis clamavi ad te Domine", recita il salmo. Bianca Berlinguer, quando sprofonda sotto il tre per cento, non invoca mai la misericordia del Signore. Preferisce affidarsi ai demoni della provocazione e invita in studio i più solforosi professionisti della rissa: da Orsini a Sgarbi, da Giordano a Sallusti, tutti incendiari di pronto intervento. Ma gli ascolti – parliamo del preserale di Retequattro – si muovono al massimo di due o tre decimali. Passano dal 2,8 al 3,1. Resta l’inganno di una trasmissione che voleva essere un’occasione di confronto e di approfondimento ed è diventata un teatrino per pochi galli da cortile. Davanti ai quali il telespettatore scappa. Perché vede sempre le stesse facce, perché non crede a quello che dicono, perché non coglie mai un segno di leggerezza né..

Palermo, se questa
è la sanità pubblica

Ma come si fa a chiamare manager Daniela Faraoni, responsabile della sfortunata Asp di Palermo, la più estesa della Sicilia? Nella lotteria delle nomine lei è rientrata in quota Schifani. Ma il presidente della Regione difficilmente avrà vissuto il calvario dell’Ospizio Marino; un calvario al quale sono sottoposti i pazienti che non hanno i soldi necessari per bussare a un ambulatorio privato. In questo presidio territoriale succede, per esempio, che tre mesi fa è andata in pensione la specialista di diabetologia. L’Asp avrebbe dovuto sostituirla quasi subito: il collocamento a riposo non è una tegola che arriva all’improvviso. Invece l’ambulatorio è stato chiuso. E da tre mesi i diabetici vagano da un presidio all’altro. Costretti a nuove prenotazioni, a nuove liste d’attesa, a nuove via crucis. Un manager abitualmente risolve..

Schifani e la sanità
“Hic sunt leones”

Ai cristiani che venivano sbranati dai leoni al Colosseo il Vangelo prometteva il regno dei cieli. Ai pazienti che in Sicilia non sanno dove sbattere la testa per un’ecografia o un intervento alla prostata il presidente della Regione, Renato Schifani, promette una sanità da mille una notte: cinque nuovi ospedali a Palermo, padiglioni extra lusso tra Gela e Siracusa, investimenti per un miliardo e 870 milioni di euro. Opere che vedranno la luce a metà del secolo nuovo. Intanto Schifani tira a campare. E con il luccichio dei vetri colorati tenta di mascherare le colpe di una politica che presenta manager impresentabili – hic sunt leones – e che non sa più come fronteggiare un sistema che cade a pezzi. Se Schifani vuole redimere la sanità cominci dal vertice: sostituisca..

Gli inquietanti silenzi
di Palazzo dei Normanni

E’ l’Assemblea dei silenzi quella che vive e regna tra le mura di Palazzo dei Normanni. Repubblica si chiedeva ieri come mai, di fronte allo scandalo dell’università bosniaca e al futuro rubato di centinaia di ragazzi, non si sia levata una voce di condanna: “Dove sono le forze politiche, Pd e sinistra in testa?”, ha scritto in un editoriale Marco Patucchi. Mentre Marco Romano, sul Giornale di Sicilia, ha sollevato il caso di Patrizia Monterosso, silurata da Gaetano Galvagno con lo scarabocchio di una pec, e ha sfidato il presidente dell’Ars a spiegare “senza paludate ipocrisie” perché si è deciso che la direttrice della Federico II “debba suo malgrado interrompere, bruscamente e in corsa, la vincente esperienza alla guida della Fondazione”. Ogni silenzio, annotava il grande gesuita Baltasar Graciàn, può..

Un tesoro cancellato
con uno scarabocchio

Era inevitabile che l’Assemblea regionale, con le sue pigrizie e le sue indolenze, finisse per mal sopportare una Fondazione, come la Federico II, che colorava di iniziative l’infinito mondo della cultura, che non smetteva di valorizzare gli artisti più promettenti, che non perdeva mai l’occasione di aprire un dibattito – autorevole, mai banale – sui temi più delicati e divisivi di questo nostro vivere civile. La Fondazione di Patrizia Monterosso era un sommario di invenzioni, di fantasie, di curiosità, di relazioni, di intelligenze. Era un patrimonio dell’umanità. Poteva essere un vanto e un orgoglio per i deputati di Palazzo Reale. Invece la politica – quella piccola piccola, immersa nella miseria dei giochi di potere – l’ha vissuta come un corpo estraneo, come un’eresia. E ha deciso di cancellarla con un..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 06680540827

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo