Si delinea la situazione nelle province, tornate al voto domenica dopo oltre dieci anni di commissariamento. Si è votato con elezioni di secondo livello: a partecipare circa 4 mila amministratori locali, fra sindaci e consiglieri comunali.

A Ragusa vince Maria Rita Schembari (centrodestra), nonostante una spaccatura interna: la Dc ha infatti sostenuto Gianfranco Fidone, arrivato secondo, mentre il centrosinistra con Roberto Ammatuna si piazza terzo. A Enna il centrosinistra conquista la presidenza con Piero Capizzi, sindaco di Calascibetta, che supera il 57% dei voti contro Rosario Colianni, grazie anche al possibile supporto di amministratori vicini a Grande Sicilia. Durissimo il commento dell’europarlamentare Marco Falcone: “Il risultato è stato chiaramente condizionato da alleanze innaturali e dal consociativismo non più occulto che, purtroppo, caratterizza la gestione di Forza Italia in quel territorio. Più volte abbiamo segnalato la situazione di Enna, dove purtroppo la segretaria locale Luisa Lantieri non ha mai reciso i legami con il Pd, il partito in cui militava fino a poco tempo fa. Dalla segreteria regionale FI non c’è stato nessun intervento in difesa della coerenza e dei valori del nostro partito”.

Ad Agrigento si afferma Giuseppe Pendolino (Forza Italia e Grande Sicilia) con il 53,27%, battendo Stefano Castellino (FdI, Dc e Lega). A Trapani trionfa Salvatore Quinci, sostenuto da un’alleanza tra campo progressista e pezzi del centrodestra, contro Giovanni Lentini. A Caltanissetta lo scrutinio è bloccato per problemi nelle operazioni di voto. A Siracusa la vittoria va a Michelangelo Giansiracusa (Mpa, Azione e civici progressisti) su Giuseppe Stelfio (sostenuto da Pd e M5S).