All’aeroporto “Pio La Torre” di Comiso, il traffico aereo si è ridotto al minimo, con operazioni concentrate in poche ore a settimana. Dopo un fine settimana senza voli, il martedì – come racconta l’edizione palermitana di Repubblica – si anima brevemente per l’arrivo di un volo Volotea da Lille, atterrato in anticipo alle 9:32. In vista di quell’unico movimento aereo, lo scalo si rimette in moto: riapre il posto di polizia, riapre il bar, si attivano check-in e handling. Ma tutto si spegne poco dopo le 10:30, con la partenza del volo di ritorno. Il resto della giornata è segnato dal silenzio, interrotto solo da sporadici movimenti militari o privati.

A fronte di questa situazione, circa cento lavoratori tra personale della Sac, della GH Catania e dei vigili del fuoco rimangono in servizio, in particolare nelle ore notturne, quando lo scalo è pronto ad accogliere eventuali voli dirottati da Catania per via dei lavori sulla ferrovia. La mancanza di una programmazione stabile alimenta il malcontento e la preoccupazione tra i dipendenti, soprattutto per l’assenza di assunzioni stagionali, che in passato avevano coinvolto una ventina di lavoratori. I sindacati chiedono il rilancio dell’aeroporto e il riavvio del confronto con le istituzioni locali. Crescono però scetticismo e sfiducia, mentre si moltiplicano le voci su possibili arrivi di nuove compagnie o attività cargo, ma senza risultati tangibili.

Lo scalo di Comiso, gestito dalla Sac – la stessa società che controlla l’aeroporto Fontanarossa di Catania – è costato oltre 35 milioni di euro, a cui si aggiungono i 3 milioni stanziati dalla Regione nel 2023 per il suo potenziamento. Eppure, nonostante gli investimenti, l’attività è pressoché ferma. Il sindaco di Acate ha parlato apertamente di “disastro” e di “scempio”, denunciando durante una diretta Facebook che “si è riusciti in un’impresa che appariva impossibile: farlo chiudere”. E sebbene si parli dell’arrivo di Ita Airways o di nuovi collegamenti esteri, al momento tutto resta fermo. Si guarda ora a novembre, quando è previsto l’avvio dei collegamenti con Roma e Milano attraverso il meccanismo della continuità territoriale, e all’aggiudicazione di un bando che dovrebbe portare alcuni voli internazionali operati da tre compagnie estere. Ma finché non si passerà dalle parole ai fatti, lo scalo resterà sospeso in una quotidianità vuota, tra attese e incertezze.