Ma in Sicilia c’è qualcuno che vigila sulle fondazioni? C’è un prefetto che abbia la curiosità di verificare se certi carrozzoni promuovono veramente beneficenza e cultura o se il loro unico scopo è quello di rastrellare denaro pubblico, magari corrompendo uomini politici e burocrati pronti allo scambio di favori? L’allarme nasce dall’inchiesta della procura di Palermo sul presidente dell’Ars, finito nei guai per i finanziamenti concessi alla fondazione di Tommaso Dragotto e della moglie, Marcella Cannariato, indagata pure lei per corruzione. La prima impressione è che gli allegri coniugi abbiano incassato carrettate di soldi dall’Assemblea regionale, dall’assessorato al Turismo e pure dal Comune di Palermo per iniziative che, alla fine della giostra, hanno fatto tanto bene al loro spericolato narcisismo, ai loro amici più cari e alle sorti della loro azienda.