“Dazi al 30%”. La notizia dell’arrivo della lettera di Donald Trump all’Unione europea sui dazi, con tariffe molto più alte rispetto a quanto sperava, coglie Giorgia Meloni e i suoi ministri durante il relax postprandiale. Rimbalza di smartphone in smartphone. La prima reazione è lo smarrimento. Il governo è spiazzato. La sua linea, quella della cautela, della mediazione, della speranza nei buoni sentimenti di Trump è stata sconfitta. L’ottimismo ventilato da quasi tutti i ministri competenti, secondo i quali, tutto sommato, i dazi al 10% sarebbero stati anche affrontabili è ormai un lontano ricordo. Perché se il 10% era accettabile, il 30% è insostenibile. Dopo la confusione, arriva una prima timida reazione. Perché davanti all’ignoto, bisogna pur dare un segnale. E che sia, almeno da parte del governo, unitario. Continua su Huffington Post
