Proviamo a metterli in fila. L’allegra compagnia si apre – noblesse oblige – con Gaetano Galvagno, il presidente dell’Ars trascinato nella polvere da una pesantissima inchiesta per corruzione. Lo segue a breve distanza Elvira Amata, assessore regionale e sacerdotessa indiscussa della famigerata corrente turistica fondata dal balilla Manlio Messina e sostenuta da altri innominabili gerarchi di Fratelli d’Italia. Poi c’è la pattuglia sanitaria con in testa Ferdinando Croce, il manager dell’Asp di Trapani costretto alle dimissioni dopo lo scempio dei referti istologici, affiancato, manco a dirlo, da Walter Messina, manager dell’ospedale Civico di Palermo e collezionista inarrivabile di gaffe e disastri amministrativi. Per carità, quattro nomi non formano un partito. Ma come può un partito che si ispira a Paolo Borsellino affidare i propri destini a questa gentuzza?