Renato Schifani è determinato a far rientrare in giunta Luca Sammartino, ex assessore all’Agricoltura e vicepresidente della Regione, decaduto dopo il rinvio a giudizio per corruzione e ora libero dall’interdizione dai pubblici uffici (scaduta il 17 aprile). Nonostante per oltre un anno gli abbia conservato la vicepresidenza, la sua figura ha spaccato la maggioranza: dalla riforma dei Consorzi di bonifica al progetto dei laghetti artificiali, fino alle norme sulle liste d’attesa, diverse proposte legate al golden boy catanese sono state affossate col voto segreto.
L’eventuale rientro di Sammartino, forse con la delega ai Rapporti col Parlamento, agita gli equilibri della coalizione. «Se i franchi tiratori erano 17, con lui diventeranno 34», ironizzano ambienti autonomisti. Raffaele Lombardo, in un’intervista a Repubblica, ha ribadito che l’Mpa non intende restare con un assessorato in meno rispetto a Lega e Dc, scontrandosi con la linea di Schifani. Malumori anche in Forza Italia, dove diversi deputati attendono invano un posto in giunta.
Sul piano politico pesa infine la questione giudiziaria: le opposizioni, che nei giorni scorsi avevano chiesto le dimissioni di Galvagno e Amata in caso di rinvio a giudizio, denunciano l’ipocrisia del governo. «È uno scandalo — attacca il coordinatore M5s Nuccio Di Paola — che la Regione sia rimasta per un anno e mezzo senza vicepresidente solo per aspettare Sammartino».