Per quasi tre anni Renato Schifani ha tirato la corda. Come se la Regione fosse un feudo di sua proprietà; come se gli alleati di centrodestra fossero semplici gabelloti; come se Forza Italia non avesse altro destino se non quello di subire sfregi e soprusi. Ma alla fine la corda s’è spezzata. Raffaele Lombardo e Marco Falcone non sopportano più le sue arroganze e hanno alzato la voce. La corrente turistica di Fratelli d’Italia, che prima gli garantiva copertura, si trova nei guai con la giustizia e Matteo Salvini gli ha dato scacco matto sul porto di Palermo. E’ cambiato pure l’atteggiamento delle opposizioni che, dopo avere accantonato la linea delle mance, ora premono perché sugli scandali si apra finalmente un dibattito all’Ars. Per il governatore della Sicilia si chiude un’era. La ripresa autunnale non sarà un pranzo di gala. Lo scivolone è dietro l’angolo.