“Poco prima di morire, mi ha confidato che il successo (e lui, come sapete, ne ha avuto tanto) non basta a riempire il cuore. Il successo non basta a rendere felici! Questa è una parola di verità che risuona in sintonia con il Vangelo”. Così don Giulio Albanese, padre spirituale di Pippo Baudo, nell’omelia nel corso delle esequie nel santuario di Militello Val di Catania.

“Pippo ha sì conosciuto il favore del pubblico e la gioia di entrare, con garbo e competenza, nelle case di milioni di italiani. Ma al di là dei programmi e degli applausi, ciò che resta è la sua capacità di comunicare vicinanza, di dare spazio a tanti artisti e di custodire rapporti sinceri. Molti lo ricordano come uomo generoso, discreto, pronto ad aiutare senza clamore”.

La cerimonia, tenutasi nella chiesa di Santa Maria della Stella, ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica, oltre a una folla numerosa di cittadini venuti a rendere omaggio a un vero simbolo della storia della tv e della Rai.

“E’ stato incredibile, un affetto incredibile, in autostrada la gente ci superava e gli mandava i baci, una cosa che noi non ci aspettavamo”. Lo dice Dina Minna storica assistente di Pippo Baudo, al suo fianco per 36 anni. Riservata, non gestiva solo l’agenda degli appuntamenti del presentatore, ma l’intera giornata. “Il momento più emozionante – aggiunge – è stata la traghettata, l’ultima traghettata verso la sua Sicilia”.