In via Giacomo Cusmano, a Palermo, sono trascorsi sette mesi dall’addio di Daniela Faraoni, divenuta nel frattempo assessore regionale della Salute. Sette mesi in cui la Regione non ha saputo nemmeno provvedere alla nomina del Direttore generale dell’Asp più grande e importante della Sicilia: l’incarico è stato affidato ad interim al Direttore sanitario, Antonio Levita. E poiché nulla, da queste parti, è più definitivo del “temporaneo”, bisogna fare un bel salto indietro – era il 16 maggio 2024 – per individuare l’inizio del (secondo) commissariamento della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. A dirigere il prestigioso ente lirico di piazza Politeama è tuttora Margherita Rizza che – strano scherzo del destino – è anche il segretario generale ad interim di Palazzo d’Orleans dopo la prematura scomparsa di Maria Mattarella.
Sarà pure un fenomeno la dottoressa Rizza, ma permetterle di fare tutto (anche la presidente dell’Ersu di Palermo e la Dirigente generale del Dipartimento Affari regionale) forse è un segnale: di sfiducia nei confronti della burocrazia. O, semplicemente, di incapacità dei vertici politici di procedere a nomine in cui prevalgano merito e competenza e che – soprattutto – abbiano la capacità di rivelarsi utili al funzionamento degli enti controllati. Come nel caso della Foss o, magari, dell’Ast: l’Azienda Siciliana dei Trasporti, che il governo è riuscita a salvare dal fallimento trasformandola in una società in house (pompando, peraltro, una ingente quantità di denaro nelle sue casse, anche attraverso l’affidamento di 12 milioni di chilometri di tratte), è anch’essa senza vertice. In questo caso le dimissioni di Alessandro Virgara sono di qualche settimana fa, ma il nome del successore – Lombardo e gli Autonomisti si battono per l’onorevole Luigi Genovese – è stato congelato.
Alla fondazione Taormina Arte, invece, conoscono bene la stagione dei commissari. In questi giorni è arrivata la proroga – la quarta – per Sergio Bonomo, che ormai è in carica da gennaio 2024. La firma del provvedimento, ovviamente, porta la firma dell’assessore al Turismo Elvira Amata. Sotto la gestione di Manlio Messina, suo predecessore, si era insediata anche Gianna Fratta, che in Sicilia ha trovato l’America: è stata, fra le tante cose project manager delle Celebrazioni Belliniane per oltre 100 mila euro, ma anche Direttrice artistica per un paio d’anni della Sinfonica (di cui si parlerà dopo). Il Cda della Fondazione è decaduto nel 2023, complice la fuoriuscita del Comune di Taormina (Cateno De Luca era ancora un agguerrito oppositore). Nessuno è più riuscito a ricostituirlo.
Caso più grave è l’assenza di governance all’Asp di Palermo. Al tempo della spartizione, anche grazie al lavoro di una commissione che riuscì a valutare il curriculum di 102 candidati in neanche un’ora e mezza, fu compilata una lista di 49 “maggiormente idonei”. Detto che quasi la metà di loro è stata destinata alle altre aziende sanitarie e ospedaliere della Sicilia, è possibile che non si riesca – dopo 7 mesi di vacatio – a fare uno sforzo supplementare per mandare uno valido a Palermo? Eppure la Faraoni, che ha gestito con difficoltà le sorti dell’Azienda, dovrebbe sapere di cos’ha bisogno il malato: innanzitutto di una guida. La nomina, che Schifani la scorsa primavera ha promesso di completare in tempi brevi, rimane avvolta nel giallo. C’entra, senz’altro, l’incastro con le sorti del Dipartimento di Pianificazione strategica, dove Fratelli d’Italia spinge per avere un proprio rappresentante.
Ma la politica – laddove produce ingerenze di questo tipo – rischia di diventare dannosa. Il presidente della Regione, però, non se ne cura. Preferisce alimentare le sue battaglie sterili: come sul commissario dell’Autorità Portuale di Palermo, la cui nomina spetta al Ministero delle Infrastrutture. Diversivi per ingannare un’attesa quasi insostenibile. La sanità non se la passa bene e certi manager, come quello accuratamente selezionato da FdI per l’Arnas Civico, non si sono rivelati all’altezza. Cosa un po’ diversa è accaduta a Trapani: di fronte ai ritardi dell’Anatomia patologica nella refertazione di 3 mila esami istologici, è scattato il processo a Croce (altro patriota, poi dimissionario). Che è stato rimpiazzato in tempi più o meno celeri.
Tornando alle sedi vacanti, non smette mai di stupire il caso della Sinfonica. L’Orchestra ha passato un momento nerissimo durante la legislatura Musumeci, quando venne ridotta a brandelli da Fratelli d’Italia. Il commissariamento affidato a Nicola Tarantino, fedelissimo del Balilla, durò un paio d’anni e fu segnato da indicibili proteste anche da parte degli orchestrali, oltre che da una raffica di scandali e stranezze. Al Politeama, per un periodo, la musica s’era spenta. La ricostituzione del Cda aveva fatto ben sperare, ma la nomina di Andrea Peria Giaconia nelle vesti di sovrintendente portò con sé altri problemi: l’imprenditore degli spettacoli e del cinema – che era anche presidente del Corecom e fedelissimo di Schifani – dovette dimettersi perché la sua incompatibilità, da Statuto, rischiava di privare la Fondazione dei contributi regionali.
Ma anche il Cda fu ridotto in pezzi dalle dimissioni di tre membri. E così la ruota si è fermata un’altra volta. Il 16 maggio 2024 arriva la Rizza in qualità di commissario. Il suo incarico viene rinnovato di sei mesi in sei mesi: l’ultima proroga è dello scorso maggio. Siamo al terzo mandato da “precaria”, eppure non si intravede alcuna soluzione. La stabilizzazione di alcuni orchestrali lo scorso gennaio fece esultare il presidente della Regione (“Mi auguro che adesso l’Orchestra cominci a intraprendere tournée anche fuori dall’Isola per promuovere l’immagine della Sicilia”). Ma poi è mancato il resto.
Riconsegnare l’Orchestra ai vecchi fasti spetterebbe all’assessorato al Turismo. Il quale, però, è rimasto impelagato nella storiaccia di Cannes, poi deflagrata nell’inchiesta della Procura di Palermo. L’assessore Amata è indagata per corruzione e dopo aver abbandonato, almeno temporaneamente, il vizio delle “mance”, è impegnata a riscuotere sul territorio – partecipando a sagre e convegni – il risultato della gestione pluriennale della corrente turistica. Ridare stabilità a un ente storico così importante è un impegno che richiede dedizione, costanza, serietà. Per una soluzione, ripassare al prossimo giro…