Nicola Tarantino – lo ricorderete – è stato il super burocrate che ha dato copertura allo scandalo di Cannes dove l’ex assessore al Turismo, Manlio Messina, ha bruciato oltre tre milioni di euro. Nonostante il suo nome sia stato mascariato dal dossier della procura sugli sprechi della Croisette, Tarantino è ancora a capo della Film Commission che gestisce con lo stile dello “spendi & spandi”, tanto caro al Balilla. Tutte le regioni prevedono per ogni produzione cinematografica un contributo massimo di 500 mila euro. Tarantino, unico in Italia, l’ha portato a 750 mila. Successe così che, quando fu il turno del film su Biagio Conte, i soldi erano già finiti: li avevano rastrellati i sette produttori più “sostanziosi”. Lasciando fuori dalla graduatoria il dovuto omaggio al missionario laico per il quale Schifani, manco a dirlo, aveva assunto “un impegno solenne”.