Non gli hanno tributato nemmeno l’onore di un titolo di testa. I telegiornali di Mediaset, a differenza di quelli Rai, hanno relegato in un angolo la morte di Emilio Fede, il giornalista che non fu solo direttore e padre padrone del Tg4 ma anche un fedelissimo servitore di Silvio Berlusconi. Fu talmente sbracata la sua devozione al leader di Forza Italia da essere segnata a dito come il simbolo più appariscente di una informazione servile e malsana, faziosa e caricaturale. Emilio Fede in effetti superò ogni limite. Nella lunga vita di giocatore d’azzardo, fu complice del suo adorato Dottore persino nell’affare Ruby e nelle allegre serate del bunga bunga. Fu indecente e spericolato, certo. Ebbe pure i suoi guai. Ma la damnatio memoriae dei telegiornali Mediaset la dice lunga sul destino dei servi sciocchi: triste, solitario y final. Senza un fiore né un Requiem.