Renato Schifani sventola trionfalmente i due miliardi trovati tra le pieghe del bilancio regionale e non c’è motivo per non credere alle sue parole. Ma Davide Faraone, l’unico oppositore di questo governo, sostiene che si tratta di soldi stanziati per opere che non sono state realizzate: somme vincolate e quindi non spendibili. “Più che un successo – commenta il senatore di Italia Viva – rappresentano un fallimento”. Chi vivrà, vedrà. La speranza è che i due miliardi, se esistono, non finiscano nel vortice delle clientele e degli sprechi, della corruzione e del pagnottismo, dei finanziamenti occulti e dei finanziamenti a pioggia: cioè di quelle pratiche che la peggiore politica utilizza per creare consenso. Il denaro pubblico – vale la pena ricordarlo – deve servire per fare crescere la Sicilia non per garantire al presidente Schifani un bis a Palazzo d’Orleans.
