Tutte le Marcelle Cannariato – o le Lady Dragotto, scegliete voi – possono dormire sonni tranquilli. Non hanno più motivo di sgomitare né di farsi largo in via Benedetto Civiletti, davanti alla casa di Gaetano Galvagno, magari col rischio di finire in una foto scattata dalla Guardia di Finanza. La festa continua. Il presidente dell’Ars, sotto inchiesta per corruzione e peculato, ha chiesto e ottenuto dai tre questori di Palazzo dei Normanni una integrazione di cinquecento mila euro al fondo contributi; a quel pozzo senza fondo, cioè, che gli consente di distribuire soldi a clienti e parenti, ad amici ed elettori. Fonti autorevolissime sostengono che Galvagno, in questi primi tre anni di legislatura, ha macinato circa quattro milioni di euro. Ciò che sorprende è la velocità con la quale i questori Lombardo, Figuccia e Di Pasquale gli hanno firmato il sovrappiù.