Si sono corteggiati per un mese. Da un lato c’era lei, Annalisa Tardino, l’ex europarlamentare leghista nominata dal ministro Salvini al vertice dell’Autorità Portuale. Dall’altro lato c’era lui, Maurizio Scaglione, il super pagnottista di Palazzo d’Orleans. Lei cercava brillanti vie di comunicazione, pari a quelle attivate da Pasqualino Monti, suo magico predecessore. E lui, uno specialista dei retrobottega e dell’informazione cash (paghi e vai sui giornali) ha offerto la sua merce. Finalmente si sono ritrovati. Ieri Annalisa Tardino è entrata in pompa magna nel bar del faccendiere per la rituale intervista. Segno che il contratto – in affidamento diretto, va da sé – sarebbe stato già firmato. I piccioli dati a Scaglione somigliano tanto a un ponte lanciato dall’ex parlamentare leghista verso Renato Schifani. Per dimenticare il Tar e altri attriti. Champagne.