Apri Repubblica e leggi che il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, sotto inchiesta per corruzione e peculato, “fa il mattatore al meeting catanese di Fratelli d’Italia”. Poi leggi il Giornale del Pagnottista e ci ritrovi Elvira Amata, altra patriota nei guai per corruzione, che furoreggia da assessore su “destagionalizzazione e delocalizzazione fondamentali per il turismo”. Il giovedì nero di Renato Schifani, stretto all’angolo dai franchi tiratori, ha rianimato i due esponenti meloniani che fino all’altro ieri sembravano, oltre che sputtanati dalle intercettazioni, anche fuori dai giochi politici. Miracoli del garantismo. La compagnia degli scandali, quella che ha dilapidato vagonate di denaro pubblico, è tornata sul ponte di comando. Fa la morale al presidente della Regione e, travestita da santa inquisizione, indica persino quali teste tagliare. Allegria.