L’acqua lo bagna e il vento lo asciuga. L’inchiesta giudiziaria per corruzione non ha insegnato nulla al presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. Non è servito a rimetterlo in riga nemmeno lo sputtanamento che gli è piovuto addosso dalle intercettazioni della Guardia di Finanza sui finanziamenti maldestri ad amici, parenti e clienti. Dispiace dirlo, ma l’ex golden boy di Fratelli d’Italia continua a considerare Palazzo dei Normanni, e i milioni di euro che la Regione assegna al suo ufficio, come proprietà privata. La conferma arriva dalle cronache. Il presidente ha apparecchiato una cena per 400 soci dell’Automobil Club capeggiati da Geronimo La Russa, figlio di ‘Gnazio: cortesie tra potenti patrioti nati a Paternò. Mentre il sito dell’Ars, dove dovrebbe apparire la lista dei contributi erogati dalla presidenza, rimane fermo a luglio. In barba alla trasparenza.