Ci salvi chi può. Renato Schifani non ha il coraggio di dichiarare il fallimento suo e del governo che in questi tre anni ha cercato di galleggiare sulle sfortune della Sicilia. Tenterà pietosamente di galleggiare altri due anni, fino a conclusione del mandato: sempre che dai palazzi di giustizia non arrivi una terza scossa di terremoto come le due che hanno già sconvolto Fratelli d’Italia e la Dc di Totò Cuffaro. Il colpo d’ala, chiamiamolo così, potrà arrivare da Roma. Ma non dal subordinato Tajani o dall’inaffidabile Salvini. L’unica speranza è legata a Giorgia Meloni. La Sicilia – trascinata nel fango dal malgoverno e dalla corruzione – è una macchia per tutto il centrodestra; un peso non più sopportabile per una premier che ha conquistato Palazzo Chigi sventolando la bandiera di “legge e ordine”. Faccia presto. Questa Regione è da sbaraccare. Hic et nunc.