Dio salvi Messina. Non bastavano le nefandezze del rettore Salvatore Cuzzocrea che dissanguava con finti rimborsi i bilanci dell’università. Non bastavano gli azzardi del Consorzio per le autostrade siciliane, il famigerato Cas, colpito da un pignoramento di oltre dieci milioni di euro perché non pagava i lavori regolarmente eseguiti da un’impresa ma foraggiava, subito e cash, il super pagnottista amato dal governo regionale. Non bastavano nemmeno i guai giudiziari che hanno trascinato nel fango l’assessora Elvira Amata, punta di diamante della corrente turistica di Fratelli d’Italia e, malgré tout, ancora in carica. Ieri, in quella terra di mezzo collocata tra università e sanità, è scattata un’altra inchiesta ed è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione l’ex primario di chirurgia plastica Francesco Stagno d’Alcontres. Altro che cuffarismo.


