Ma sì brindiamo pure al Santo Natale con gli affetti più cari. Però senza dimenticare i i più deboli e più fragili. Politicamente, s’intende. Sono tanti i potenti che in quest’ultimo anno sono caduti in disgrazia e che avranno bisogno di conforto e solidarietà. Il più debole di tutti è Gaetano Galvagno. Col suo cerchio magico, fatto in buona parte di imbroglioni e quattrinari, aveva creduto di toccare il cielo con un dito. E’ stramazzato sul terreno minato di una inchiesta giudiziaria per corruzione. Come Elvira Amata, ancora assessora al Turismo. Come Lady Dragotto, che rastrellava contributi a palate con la banalissima scusa di fare beneficenza, innanzitutto a se stessa. E non dimentichiamo Totò Cuffaro, il recidivo, che pure era risorto e ha trascinato in un nuovo abisso il suo partito e la sua famiglia. A tutti il nostro buon Natale e la nostra umana pietà.