L’infettivologa Antonina Franco è rimasta ricoverata per 13 giorni (fino all’intubazione) nel reparto Covid dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Lo stesso che dirigeva prima di ammalarsi. Era risultata positiva cinque giorni dopo la somministrazione del vaccino, ottenuta in occasione del Vax-Day, il 27 dicembre scorso, a Palermo. Dopo di lei ne sono venuti altri: sanitari che avevano inoculato la prima dose e che, nonostante tutto e a distanza di giorni, sono stati “sorpresi” dal virus. Nelle ultime ore è capitato a cinque operatori dell’ospedale Cervello di Palermo, prima ancora a parecchi colleghi del Policlinico. Nei due focolai scoppiati presso le due strutture del capoluogo, si sono contagiate 42 persone. Molti erano in attesa del richiamo.

Nulla di anomalo, però. La maggior parte dei vaccini anti Covid-19 (tra questi quello Pfizer) richiedono il richiamo a distanza di 20 giorni circa. Ricevere la seconda dose è importante, perché senza di essa l’efficacia del vaccino è ridotta. La percentuale del 95% fornita da Pfizer/BioNTech sull’efficacia del proprio vaccino, ad esempio, si riferisce alla protezione attivata a partire dal settimo giorno dopo la seconda iniezione. La stessa dottoressa Franco, ad avvenuta guarigione, ha confermato comunque i primi effetti della cura intrapresa: “Grazie al vaccino che avevo praticato non ho lasciato indisturbato il virus che stavo incubando impedendogli di moltiplicarsi e di arrecare altro danno. Farò il richiamo dopo essermi sottoposta al sierologico”.

Ma in queste ore la campagna vaccinale ha subito un brusco stop, specialmente in Sicilia. Le dosi, infatti, si stanno esaurendo, e quelle già presenti in magazzino servono a effettuare i richiami. I primi, a distanza di 21 giorni dal Vax-Day, si terranno fra domani e lunedì. La preoccupazione però monta, anche e soprattutto perché la Pfizer ha comunicato la riduzione del numero delle dosi in consegna al nostro Paese: -29%. Potrebbe incidere sul ritmo della campagna, che è ancora ferma alla fase-1.

“Ci dispiace avere dovuto sospendere la campagna vaccinale in alcune province per garantire i richiami – ha detto in conferenza stampa l’assessore alla Salute, Ruggero Razza – ma abbiamo fatto magazzino per garantire la seconda dose ai vaccinati, aspettiamo che lunedì il commissario Arcuri faccia chiarezza sulle forniture e che l’Ema “liberi” l’uso di altri vaccini che altri Paesi hanno già adottato”. Su tutti Astrazeneca, quello che porterà in Italia 50 milioni di dosi entro l’estate. Il 29 gennaio l’agenzia del farmaco deciderà se autorizzare o meno la distribuzione delle fiale in tutta Europa. Altrove già lo iniettano.