Le faccette nere del clientelismo sono sempre lì, attaccate alla borsa di madre Regione. Musumeci e i suoi gemelli ripetono ad ogni passaggio che il bilancio è bloccato, che la spesa è ingessata, che manca pure l’esercizio provvisorio; insomma, che non c’è modo di venire incontro ai commercianti che non ce la fanno più né alle imprese costrette a licenziare impiegati e operai. Poi però – quando c’è da rastrellare voti: le elezioni sono alle porte – i tre funamboli di Palazzo d’Orleans riescono a trovare i milioni necessari per soddisfare le pasciute ambizioni di lobbisti e caporioni. Si trovano i soldi per ingrassare il Corriere della Sera, per alimentare il disastro di Sicilia Digitale, per finanziere persino le nostalgie del ventennio. Ma non c’è partito dell’onestà-tà-tà e non c’è organo di controllo che alzi un dito per frenare l’indecenza. Viva la Sicilia.