Pozzallo, 73 positivi: arriva l’esercito

Arrivo di una motovedetta della guardia costiera nel porto di Lampedusa che ha soccorso una barca in avaria con dei migranti provenienti dal nord Africa, con diverse le donne e bambini a bordo, Lampedusa, 3 agosto 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

A presidiare l’hotspot di Pozzallo arriverà l’esercito. Lo ha preannunciato il prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, al sindaco Roberto Ammatuna, preoccupato per l’aumento dei casi di Covid-19 tra i migranti ospiti nella struttura: i casi, a differenza di quanto comunicato inizialmente dall’assessore alla Salute Ruggero Razza, sono diventati 73. Nell’Isola si parla di 89 casi complessivi. In questo dato, il più alto del Paese, sono conteggiati 71 migranti. L’arrivo dei soldati è atteso per lunedì prossimo, dopo Ferragosto.

“Ho appreso dai sanitari dell’Asp di Ragusa che a Pozzallo altri 64 migranti ospiti dell’hotspot sono risultati positivi al Coronavirus – aveva detto Razza nel pomeriggio -. Tutto questo in un solo giorno! Spero che adesso si capisca perché da mesi parliamo della necessità di un protocollo sanitario e di pesanti sottovalutazioni da parte di Roma”. “Le (non) decisioni adottate – aggiungeva l’assessore – stanno contribuendo drasticamente al contagio continuo dei migranti tra loro con pesanti ripercussioni in termini di sicurezza. Spero che ora tutti comprendano che nessuno ha mai voluto strumentalizzare alcunché: semmai si sta verificando semplicemente quello che avevamo rappresentato da subito alle autorità competenti. Basta. La Sicilia non lo merita”.

Critico il commento di Antonio Catalfamo, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale: “Siamo stati i primi a sollevare il problema quando i numeri erano gestibili, adesso l’emergenza è tangibile e nessuno può negarla. Il governo centrale ha preso in giro la Sicilia millantando misure forti che da queste parti non si sono viste. Un gioco al massacro che vede da un lato questi disperati arrivare in Sicilia e dall’altro la sicurezza pubblica venir meno tra fughe e focolai all’interno degli hotspot. Da Roma servono subito misure indispensabili a garantire la salute pubblica e la sicurezza dei cittadini, degli operatori di settore, delle Forze dell’Ordine in campo ma anche per i migranti stessi. Sin qui si è svolto un ottimo lavoro per evitare impennate di coronavirus negli ospedali siciliani, tutto questo potrebbe essere vanificato per aver sottovalutato l’emergenza migranti”.

Paolo Cesareo :

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