In attesa di conoscere le decisioni della politica, guidata dalla task force di Elio Adelfio Cardinale e dal comitato tecnico-scientifico, i sindaci siciliani sono già in campo nella battaglia al virus. La terza ondata impone misure drastiche. Quelle prescelte da Leoluca Orlando, a Palermo, e Salvo Pogliese, a Catania, prevedono la chiusura immediata delle scuole per un paio di giorni: oggi e domani. Salta il ritorno in classe per i ragazzi di elementari e medie (mentre le superiori, da direttive nazionali, dovrebbero riaprire lunedì). Si potrà fare a stento la didattica a distanza. I sindaci dei grandi centri sono tutti d’accordo, dal momento che anche Cateno De Luca, a Messina, aveva già deciso di non riaprire.

Orlando ha spiegato che la chiusura temporanea dei plessi scolastici (provvedimento prorogabile, si specifica nella nota del Comune di Palermo) vale anche per le scuole dell’infanzia e per gli asili, “nelle more che vengano emanati i provvedimenti del Governo nazionale e di quello regionale”. “È necessario – dichiara il professore – adottare ogni utile provvedimento che serva a limitare le esigenze di spostamento e il rischio di assembramenti e in qualità di sindaco ho appena firmato quello che mi è, allo stato, possibile adottare. Tutto ciò è purtroppo il risultato derivato e che dovrà fare riflettere i tanti incoscienti che contribuiscono al diffondere dei contagi non rispettando le elementari regole e stupendosi, poi, se i loro figli non possono frequentare di presenza la scuola”. Non è vietata però la didattica a distanza, su cui “l’amministrazione comunale non ha alcuna competenza”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Pogliese, che addirittura si spinge oltre: “In questa condizione di perdurante incertezza è doveroso per quelle che sono le nostre competenze intervenire con misure di prevenzione che siano tempestive e idonee a contrastare il propagarsi anche potenziale del virus. Auspico – ha scritto il sindaco di Catania in una nota – che entro lunedì venga fatta chiarezza e si provveda a chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado almeno per tutto il mese di gennaio, in modo che si possa tornare in aula in presenza con maggiore serenità con dati migliori di quella attuali relativi alla diffusione del contagio in Sicilia e in Italia. Dobbiamo a tutti i costi evitare una nuova ondata e per questo sollecito gli organi preposti a intervenire con la necessaria risolutezza”.

Non fa sconti, ovviamente, il messinese Cateno De Luca, che aveva già predisposto la chiusura dei plessi e della didattica in presenza per questi due giorni: “La vera ondata ancora deve arrivare – ha dichiarato l’ex deputato regionale in diretta Facebook – non abbiamo visto le conseguenze delle festività e tutto questo con un quadro ospedaliero da terzo mondo. Sono intenzionato a chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado fino al 31 gennaio. Non possiamo permetterci di portare il Covid nelle scuole. Istituiremo il nostro gabinetto di guerra, da martedì prossimi ci trasferiremo nella sede della Protezione Civile. Sabato si deciderà anche se andare verso una chiusura totale e chiederò la zona rossa per la città di Messina per almeno tre settimane”. Anche il sindaco di Avola, Luca Cannata, ha sospeso le lezioni in presenza.

Le decisioni della Regione sulla scuola arriveranno oggi. Il Comitato tecnico-scientifico, nel corso dell’incontro di ieri con Musumeci, ha prospettato una soluzione “rigida”: sospensione della didattica in presenza per tutti fino al 18 gennaio, quando potrebbero tornare in classe i ragazzi delle elementari. Per gli altri – medie e superiori – non se ne parlerebbe prima del primo febbraio.