Strutture ricettive come Bed and Breakfast e Affittacamere, appartamenti ma anche locali adibiti ad uffici e studio. Acquistare un immobile nel centro storico palermitano non è mai stato così facile. Che l’immagine della città, messa in risalto dall’incremento culturale dato da Manifesta e da Palermo Capitale della Cultura, dopo lo scorso anno, abbia influito sugli acquisti nel capoluogo siciliano? A parlare sono i numeri, e come racconta Alessandro Cajozzo dell’agenzia immobiliare Cajozzo Re, “a distanza di cinque, sei anni stiamo assistendo ad un risveglio dopo una grossa crisi del mercato”.

L’incremento dell’ultimo anno per la Cajozzo Re è del 15-20% con “una richiesta concentrata sui quartieri del centro storico con vista mare. Tra le zone più gettonate ci sono la zona di piazza Magione, via Alloro, via Butera, la Kalsa e piazza Marina. Anche le attività commerciali stanno vivendo una ripresa, nonostante nella zona pedonale di via Maqueda i costi sono di tremila euro per 60 metri quadri ed è difficile trovare un buco libero. Gli affitti nel centro storico sono sempre richiesti”. Riguardo gli appartamenti, un grosso investimento è stato fatto da una famiglia rumena che ha chiuso con la Cajozzo un affare da 5 milioni di euro per una serie di immobili. Sui locali adibiti ad uffici e studio, un altro successo per l’agenzia arriva con la compravendita di uno studio di commercialista di 50 metri quadrati, in via Cusmano, a quarantamila euro.

Possedere un immobile ha un costo, tenendo conto delle tasse, le spese di gestione, manutenzione e i lavori condominiali. Costa meno rispetto ad un affitto, considerando che un mutuo costa meno del mensile dell’affitto. Oggi si vende a 1.380 euro al metro quadrato, ma non tutte le zone della città sono le stesse. Un fattore fondamentale giocano le isole pedonali, numerose richieste arrivano per i competitors della Cajozzo Re per l’asse via Maqueda – corso Vittorio Emanuele e zone limitrofe, per piccoli appartamenti dai 60 ai 70 metri quadrati, da famiglie palermitane che li acquistano anche a 1.000 euro al metro quadro, o con costi ancora più bassi considerata la dovuta ristrutturazione.

Palermo possiede un primato rispetto alle grandi città italiane: il 18,5% delle compravendite riguarda case di oltre 145 metri quadrati, il doppio rispetto alla media nazionale. Tra gli acquirenti, i palermitani acquistano case per trasformarle in strutture ricettive, gli stranieri, soprattutto tedeschi e inglesi, decidono di fare un affare a buon mercato, prediligendo le terrazze e l’unicità del tipico immobile storico siciliano. Crollano le richieste per quella che una volta era la “zona nuova” della città, viale Strasburgo e San Lorenzo, definita oggi “semiperiferia”. Mondello resta un capitolo a sé, sempre costosa ma con un calo di prezzi del 30 %. Una villa da un milione e duecentomila euro oggi si vende a ottocentomila euro, non solo ai palermitani ma anche agli stranieri. Il crollo dei prezzi generale nel mercato palermitano è del meno 40 % negli ultimi dieci anni, le compravendite sono cresciute dell’8 % tra il 2017 e il 2018 con il 18,5 % in più nell’ultimo trimestre.