La nuova crepa dentro la maggioranza di Renato Schifani si apre sulle stabilizzazioni dei Consorzi di Bonifica. Giuseppe Lombardo, deputato del Mpa e nipote di Raffaele, accusa l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino di avere introdotto criteri tali da “bloccare le stabilizzazioni”, mettendo a rischio centinaia di lavoratori.
Secondo Lombardo, la legge 31/2025 (manovra quater) aveva stabilito un percorso semplice: stabilizzare gli operai “nei limiti del 100% dei posti resisi vacanti al 31 dicembre 2024”, utilizzando le graduatorie vigenti. Gli uffici lo avevano avviato, “così come è accaduto a più riprese nel corso delle stabilizzazioni precedenti”.
Poi, il 3 novembre, la nota firmata da Sammartino, definita da Lombardo “alquanto insolita nella forma”. L’assessore chiede la revisione delle graduatorie applicando l’articolo 39 del CCNL: priorità ai lavoratori stagionali che dichiarino entro sei mesi la volontà di essere stabilizzati e che abbiano più di sei mesi di servizio. Un doppio requisito che, per Lombardo, “non è soddisfatto nello stato reale dei Consorzi” e rischia quindi di “vanificare gli effetti della norma appena votata”. Da qui il sospetto politico: “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”. Lunedì verrà presentata un’interrogazione urgente all’Ars.
La replica di Sammartino non si fa attendere: “Consiglio al collega Lombardo di studiare di più e di non creare allarmismi”. L’assessore leghista, rientrato in giunta di recente, rivendica che “il percorso di stabilizzazione, pienamente condiviso con i sindacati confederali, ha già portato a importanti risultati. Dopo tanti anni di illusioni e speculazioni portate avanti da parte di polticanti vari, il governo Schifani e la maggioranza parlamentare, come dovrebbe sapere bene l’onorevole Lombardo che ne fa parte, hanno risolto il problema con serietà e competenza”. E chiude con un messaggio che suona come un avvertimento: “La stagione delle promesse a vuoto è finita”.
Il Mpa, però, invita Sammartino a “ripassare la norma” e la relazione dell’assessore Barbagallo, “suo sodale e amico”, che non prevede l’applicazione dell’articolo 39. E la stoccata finale: “È vero, dobbiamo sempre studiare. Ma non è detto che riterremo edificante imparare da lui”.
Lo scontro va ben oltre i Consorzi. È il sintomo di una maggioranza che arriva logorata al vertice sulla Finanziaria (in programma domani), col rischio che si trasformi in un regolamento di conti. Tra Lombardo senior e Sammartino i rapporti non sono mai stati idilliaci, ma in questa fase della legislatura – con Schifani impegnato a resistere alla tempesta provocata dalla Procura di Palermo con l’inchiesta su Totò Cuffaro – la polemica sui Consorzi non era auspicabile.
Lo stesso Mpa, in una nota, aveva già puntato i piedi: “In vista del vertice di maggioranza che si terrà il prossimo lunedì a Palazzo dei Normanni, nel corso del quale la tematica potrà essere trattata più ampiamente a margine del confronto sulla finanziaria, il Mpa invita a differire eventuali nomine negli Enti Regionali ed in particolare nel campo della Sanità, che richiede, come è di tutta evidenza, una specifica attenzione ai contesti, alle competenze, ai curricula”. Schifani si ritrova, ancora una volta, a tenere insieme una coalizione che scricchiola da ogni lato.


