Si prepara la bolgia dello Stretto

Stavolta la missione non sarà tenere d’occhio la vecchia Renault scassata dei francesi che, nonostante il lockdown, si erano precipitati a Messina da Napoli, bypassando i controlli. Stavolta la mission sarà persino più delicata: cioè garantire accessi ordinati e sicuri ai passeggeri in arrivo dal continente. Lo stretto di Messina è l’ombelico dell’esodo di Natale. Chi sceglie di non viaggiare in aereo o in nave (destinazione Palermo), dovrà attraversare i pochi chilometri di mare che separano la Sicilia e la Calabria e che il centrodestra, non si sa nel giro di quanti anni, vorrebbe occupare con un Ponte.

Messina è il crocevia dei nuovi contagi. L’ordinanza del presidente della Regione, infatti, impone che chiunque rientri in Sicilia debba farlo dopo aver ottenuto – nelle 48 ore precedenti – l’esito negativo del tampone molecolare cui si è sottoposto prima della partenza. Chi non l’ha fatto, non sarà respinto. Ma una volta messo piede a terra, dovrà effettuare un test rapido. A tal proposito sono stati allestiti 60 punti (tra cui i drive-in) in tutta la Sicilia. Mentre all’aeroporto di Punta Raisi le operazioni sono cominciate da qualche giorno, e anche gli altri scali si stanno attrezzando (Catania li effettuerà a partire da domani), a Messina è diverso. Il sistema va rodato. L’Asp locale ha schierato 27 team di medici, formati da due operatori ciascuno, lungo la banchina dei traghetti privati: dovrebbero controllare 400 auto ogni ora e i passeggeri a piedi. Altri team si troveranno alla stazione marittima, in quella ferroviaria e al controllo degli aliscafi. Basterà?

Ma, soprattutto, quanto tempo richiederanno le operazioni? Con tutti i mezzi in transito sullo stretto – c’è chi arriva in auto, chi a piedi, chi col treno – riusciranno questi gruppi di sanitari “coraggiosi” ad effettuare i tamponi rapidi e consegnare l’esito nel giro di pochi minuti, evitando di incrementare panico e confusione? Più che gli assembramenti, si teme una bolgia. C’è il rischio che il sindaco De Luca possa schierare l’esercito. Scherzi a parte, nelle prossime ore la Regione dovrebbe diramare una circolare esplicativa per garantire la correttezza delle procedure.

Paolo Mandarà :Giovane siciliano di ampie speranze

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