La Regione ha un ufficio di rappresentanza a Bruxelles. Ma non lo usa, non più. Anche questo, come spesso accade alle nostre latitudini, è diventato sinonimo di spreco. Come riporta il Fatto quotidiano, infatti, per garantire le spese condominiali e le utenze, ogni anno, la Regione sborsa fino a ventimila euro. L’immobile è di proprietà, dato che fu acquistato nel 2011 per una cifra prossima al milione e 800 mila euro. Ma a lavorarci, dopo il “taglio” netto operato da Musumeci, è rimasto un solo funzionario. Intrufolato fra troppe scartoffie.

Con Crocetta la struttura si avvaleva di 16 collaboratori e garantiva una vetrina importante alla comunicazione degli europarlamentari siciliani, o ai deputati regionali in trasferta nella capitale europea. Offriva, peraltro, un punto d’approdo alle scolaresche siciliane o alle classi universitarie in visita ai luoghi della politica. Oggi, però, c’è rimasto poco o nulla. Tranne il cartello “affittasi” (per una parte dell’edificio), apposto dal precedente governo. Un grido che nessuno ha raccolto. Insomma, la soluzione più ovvia – se davvero non serve a nulla – sarebbe quella di chiuderlo.

Invece no. Proprio dalla Sicilia arrivano le voci più disparate per tenerlo vivo. Ignazio Corrao, fuoriuscito dai Cinque Stelle e approdato fra i Verdi europei, ha scritto una lettera a Schifani per denunciare la “mancata programmazione” dell’ufficio in esame: “A vederlo da fuori, sembra in uno stato di abbandono e dal sito online della Regione (fermo da ottobre) sembra ci sia un solo funzionario presente. Non proprio un biglietto da visita per stakeholder stranieri o cittadini siciliani”. Eppure, spiega Corrao, “con un investimento adatto e con una gestione fattiva, il ritorno economico e d’immagine per milioni di siciliani potrebbe essere esponenziale ed aprire le porte alla politica siciliana al confronto con altre regioni a livello europeo. Certamente, molto di più dei milioni di euro spesi per comparsate tipo Cannes”.

A Corrao si sono accodati altri esponenti, da destra a manca. La Tardino (Lega) ha chiesto di riattivarlo perché sarebbe un “valore aggiunto per i cittadini”. Schifani ha la scrivania piena di appelli accorati. E lui probabilmente accetterà: i Brancaleoni di Sicilia si divertono anche così, con un viaggetto all’estero.