L’Ars si blocca sui ristori. I venticinque milioni appostati per cinema, fotografi, mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento, eventi e wedding assorbono qualche ora di discussione. Ma alla fine gli articoli della rubrica vengono accantonati. Con una precisazione da parte di Musumeci: “Chi accede ai ristori previsti in Finanziaria, non potrà accedere a quelli che saranno deliberati in via amministrativa”. Trattasi di una promessa del governo, stimolata da un ordine del giorno di iniziativa parlamentare, che però nessuno quantifica con chiarezza: Armao parla di 300 milioni, Musumeci di circa 200. In ogni caso, si tratta di risorse a valere su fondi extraregionali, che vanno rinegoziati con Roma.

“Incredibile che ci siano zero euro nella Finanziaria della Regione. Inaccettabile – è la prima reazione di Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo – Nonostante abbiamo spiegato che siamo noi, imprenditori e commercianti, il vero motore della produttività di una Sicilia che vive prevalentemente di terziario, servizi e turismo e che siamo noi a produrre il gettito fiscale indispensabile per fare la Finanziaria, la risposta è stata: mi dispiace. Le imprese sono state ignorate. Questa è la realtà”. La Di Dio ha incontrato ieri pomeriggio il presidente dell’Ars Miccichè, i capigruppo e l’assessore regionale alle attività produttive Turano. Dal massimo inquilino di palazzo dei Normanni l’impegno per l’apertura immediata di “un tavolo permanente” sull’economia. “Si parla di un “tesoretto” di circa 200/300 milioni – prosegue la Di Dio – che non può certo lasciarci soddisfatti visto che le nostre perdite di fatturato ammontano a svariati miliardi”, ma “dobbiamo essere messi in condizione di resistere sul mercato e la tempestività degli interventi ha un valore decisivo. Non possiamo aspettare tempi biblici”.

Le norme approvate ieri dall’Ars

Passa un “rifornimento” da 5 milioni per restaurare e ammodernare le sale cinematografiche dei comuni. È il contenuto dell’articolo 101 della legge di Stabilità che stanzia ulteriori somme a valere sui fondi Poc 2014/2020, che saranno gestite dall’assessorato regionale ai Beni culturali, per restituire una nuova vita a luoghi di cultura disseminati nel territorio siciliano. Queste risorse si aggiungono ai 5 milioni già messi a bando lo scorso novembre dal governo Musumeci per la riqualificazione delle sale cinematografiche. “È un lavoro importante svolto dal Parlamento regionale, che ha l’obiettivo di valorizzare ulteriormente le sale cinematografiche, alcune di grande pregio storico-artistico – dichiara l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà – mostrando attenzione nei confronti dei Comuni e vicinanza al mondo della cultura e dello spettacolo, che sta pagando conseguenze economiche pesanti a causa della pandemia”. Disco verde per l’articolo 110, con cui si assicura “adeguato sostegno in favore delle imprese del settore del noleggio con conducente mediante auto ed autobus non soggetti ad obbligo di linea”: stanziati 7 milioni.

Nel corso della seduta, è stata approvata la norma prevede incentivi per i cittadini siciliani che acquistano un’auto elettrica. Si tratta dell’articolo 79, che porta la firma della deputata catanese Jose Marano: “Le istituzioni devono agire per far sì che la qualità dell’aria che respiriamo sia migliore, perché ogni cittadino deve avere il diritto di vivere in un ambiente sano. L’incentivo regionale andrà a sommarsi agli incentivi statali e a quelli delle concessionarie per l’acquisto di auto green. Quello della mobilità sostenibile oltre ad essere un importante segnale di rispetto per l’ambiente è anche un’opportunità di sviluppo economico e occupazionale che negli anni a venire, sarà centrale soprattutto in Sicilia”.

L’articolo 49, invece, dispone l’esenzione dal pagamento del ticket del trasporto pubblico per gli appartenenti a forze dell’ordine, militari e vigili del fuoco. “Abbiamo voluto riconfermare questa esenzione perché grati al lavoro quotidiano di uomini e donne in divisa, punto di riferimento da Nord a Sud e insostituibile presidio di sicurezza – ha detto l’assessore ai Trasporti, Marco Falcone -. In parallelo, stiamo lavorando per finanziare l’esenzione anche per quanto riguarda il trasporto ferroviario, in raccordo in Trenitalia”.

L’Ars ha previsto, inoltre, 5 milioni di euro in favore di forme di “spazi aggregazione giovanile” (art.97). “Oggi – spiega Catanzaro, del Pd – è stata posta una pietra importante su un tema che mi sta particolarmente a cuore perché dai giovani passa il futuro della nostra terra”. Passa la proposta del Movimento 5 Stelle di aumentare le finestre d’accesso al fondo regionale per la disabilità e la non autosufficienza. “Con questo articolo – spiega il promotore Antonio De Luca – si inserisce un secondo termine, il 30 giugno, da aggiungere a quello già esistente del 31 dicembre, per la presentazione delle domande da parte dei nuovi soggetti affetti da disabilità gravissima. Si apre quindi una seconda possibilità che consentirà di dimezzare i tempi di attesa a tante famiglie che prima dovevano aspettare anche 12 mesi per il riconoscimento dei propri diritti”.

Approvato anche l’articolo 140, fra i più discussi, che “riconosce come disciplina sportiva (non più marziale, ndr) e come metodo educativo il Koshido Budo (la via della ricerca dell’equilibrio) come originario della Sicilia in quanto nato, sviluppato e divulgato nel territorio della Regione”.

Il M5s: Finanziaria fatta coi soldi del monopoli

“Una finanziaria così brutta da fare addirittura rimpiangere quella pessima dello scorso anno, fatta con i ‘soldi del Monopoli’. In quella, quantomeno, c’era il preciso segnale di volere aiutare i siciliani, qui non c’è nulla, o quasi. C’è il karate, tante norme inutili, ma per i siciliani in ginocchio solo briciole”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Giovani Di Caro. “Finanziaria non solo brutta, ma pure in netto ritardo sui tempi previsti dal governo, come noi avevamo ripetutamente detto. Musumeci aveva promesso di esitarla entro il 28 febbraio, ma se va bene andrà in gazzetta il 28 marzo, un mese dopo. Resta ancora da capire – conclude Di Caro – cosa ci sarà nell’ordine del giorno che il governo presenterà per i ristori e che tutti abbiamo sollecitato per aiutare nel migliore dei modi le imprese e i commercianti in crisi. Anche in questo caso s’è fatto peggio dello scorso anno, quando gli aiuti, seppure mai arrivati, furono decisi in Parlamento”.