Ismaele La Vardera, deputato regionale e leader di Controcorrente, attacca frontalmente Gaetano Galvagno dopo la pubblicazione degli atti dell’inchiesta per corruzione: “Il quadro è chiaro, siamo davanti a un sistema di favori che non fa altro che mettere Galvagno in una posizione di conflitto dal suo ruolo di presidente dell’Ars”. Dopo aver atteso di leggere gli atti, La Vardera afferma che “intercettazioni e comportamenti che si evincono dai documenti fanno capire che l’attuale presidente dell’Ars ha perso la bussola dell’etica e della morale, cosa inaccettabile per il suo ruolo”. Da qui la richiesta di dimissioni: “Sono il primo deputato regionale a chiedere ufficialmente al presidente dell’Ars di fare un passo indietro”. Un appello che estende a tutte le forze politiche, “opposizione e maggioranza”, ricordando che “il parlamento è la casa della democrazia, di tutti i deputati e dei gruppi e non del presidente”. La Vardera conclude ringraziando “il nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza e la procura di Palermo per il grande lavoro svolto”.

Intanto, nella seduta del prossimo 8 luglio, il presidente dell’Ars potrebbe riferire sulle indagini che lo riguardano. Una disponibilità che arriva dopo le richieste del presidente dell’Antimafia e delle opposizioni, che chiedono anche la revoca dell’incarico alla portavoce Sabrina De Capitani. La richiesta non è stata formalizzata, ma Galvagno – come riportato dall’edizione palermitana di Repubblica – si dice «pronto a riferire a Sala d’Ercole martedì 8 luglio, considerato che nei giorni del primo e del 2 luglio, quando sono in calendario le prossime sedute — spiega — sarò impegnato a Bruxelles, per incontri di natura istituzionale. Poi, se i colleghi deputati lo ritengono necessario, posso pure valutare di annullare quegli impegni e anticipare i tempi».