Chissà se Cateno De Luca, che fu un guitto di sfegatata opposizione, si ritroverà in una casa comune con i reduci della Dc, il partito governativo che fu dell’appestato Totò Cuffaro. E chissà se il Balilla – che con la sua corrente turistica fu campione di sprechi e azzardi – riuscirà a stringere un accordo elettorale con i “liberi e forti” di Forza Italia chiamati a raccolta dal presidente della Calabria, Roberto Occhiuto. Ieri a Palazzo Grazioli, tra i contestatori di Antonio Tajani, è comparso a sorpresa pure lui, il Balilla. Che, da quando è stato costretto dalle sorelle Meloni a lasciare Fratelli d’Italia, ancora non sa se, in vista del 2027, si occuperà di una compagnia aerea – ha fondato Etna Sky – o scenderà in campo contro il bis di Renato Schifani a Palazzo d’Orleans. Il cielo di Sicilia è confuso. Ma Cateno e il Balilla sapranno come farci divertire.