Alfonso Raimo per Huffington Post

Milioni di viaggiatori fermi, ma
Salvini non si occupa di trasporti

E alla fine Matteo Salvini se n’è accorto: da giorni milioni di viaggiatori fermi nelle stazioni, impossibilitati a prendere un treno, o in attesa che il monitor dell’aeroporto decretasse se potevano partire, o tornarsene a casa. La notizia – con tempi rilassati - è arrivata anche al ministero di Porta Pia. E ha trovato una prima risposta: è colpa dei tecnici. “Sui disagi ferroviari delle ultime ore – dice il ministro rispondendo al question time della Camera - ho chiesto tempestivamente chiarimenti ai tecnici. È vero che siamo al massimo di cantieri aperti, ma non è accettabile la situazione in cui hanno viaggiato troppi passeggeri in questi giorni. I vertici di Rfi, Trenitalia e Fs stanno individuando soluzioni urgenti…”. E sull’incidente che a Centola ha praticamente separato la Calabria dal..

Le strane intese tra Lega e Pd.
Puzza di bruciato a Palazzo Chigi

Nella sera di martedì Ignazio La Russa si cimenta nel ruolo inedito di commissario tecnico della nazionale politici. Deve mettere in campo, tra gli altri, Elly Schlein e Andrea Crippa, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli in porta. “Li schiero con la bizona”, dice citando l’allenatore nel pallone. Ma il personale gol, il presidente del Senato l’ha segnato alla conferenza dei capigruppo del Senato. Nel chiuso di un’aula a palazzo Madama, coi presidenti dei gruppi parlamentari riuniti per decidere come andare avanti sul decreto sulle liste di attesa, La Russa ha cortesemente respinto la richiesta del governo di porre la questione di fiducia. Sarebbe stato un modo per tacitare con le brutte i distinguo in maggioranza. Per riallineare la Lega al resto del destra-centro. Ma proprio per questo, meglio..

Europee. Non si è ancora votato
e Meloni già teme. Per l’economia

A 48 ore dal voto, il governo guarda già oltre. Un sondaggio di Fdi riservato agli iscritti, visionato da Huffpost, interroga la base sullo scenario che si aprirà da lunedì in poi. Il focus è tutto sull’economia: siete preoccupati per quello che vi aspetta? Un’iniziativa in controtendenza rispetto al clima consueto delle campagne elettorali, scandite di solito da promesse più o meno mirabolanti e facce sorridenti. “Cosa prova pensando ai prossimi mesi?”, è la domanda rivolta ai 230mila iscritti. Che possono scegliere tra preoccupazione, fiducia e indifferenza. Ma lo stato d’allerta nel governo si capisce dalle domande successive. “Da 0 a 10 quanto la preoccupa la situazione economica?”. E ancora: “E’ soddisfatto dall’operato del governo nel suo complesso?” Insomma non sono domande da farsi a due giorni dal voto. Rischiano..

Salvini scatenato. Ora vuole
pure i pieni poteri sul tinello

Salvini s'allarga. Già che c'era, mentre presentava gli emendamenti al decreto salva casa, il vicepremier ha messo gli occhi sul giardino dei vicini. "Vorrei passare da Mit a Mite, dove la 'e' sta per edilizia", ha buttato là, come se non si trattasse di sottrarre deleghe, e poteri, almeno a tre ministeri concorrenti. Vuole i pieni poteri sul tinello, ma fa arrabbiare gli alleati. Mattone su mattone Salvini c'ha preso gusto. Prova a mettere su casa tra i moderati, intesa come il tradizionale feudo elettorale dei liberali. "La casa è sacra. Per questo aboliremo l'Ici. Avete capito bene? Aboliremo l'Ici su tutte le prime case". Le parole di Berlusconi ancora riecheggiano ogni volta che si tocca l'argomento. Per questo quella di Salvini è una vera e propria opa su un..

Tajani annusa la doppia cifra e balla coi Ricchi e Poveri

Da "l'Italia è il paese che amo" a "sarà perchè ti amo". Antonio Tajani no limits. Mette in riga Salvini, disegna i confini della prossima maggioranza europea, fissa l'obiettivo per l'8 e 9 giugno: "Andiamo in doppia cifra", dice, prima di aggiungere: "E poi prendiamo il 20 per cento alle politiche". Al Palazzetto dello sport di Roma il leader azzurro quasi ruba la scena ai Ricchi e Poveri, attesi dagli oltre mille militanti, tra il tripudio di bandiere e gli inni di sempre frammisti alle nuove hit. Andata e ritorno negli anni '80. Al summit di Paestum c'era Al Bano. Ivana Spagna a quello di Moratti a Milano. Qui Angelo e Angela. C'è, invece, un po' meno Berlusconi del solito: il nome scritto a caratteri giganti sui teli, e ripreso..

Toti e la guerra dei 30 anni
tra politica e magistratura

Ritorno al passato. Ritorno a uno schema collaudato che risale almeno a 30 anni fa. Avveniva di preferenza in occasione di un’inchiesta giudiziaria contro esponenti dell’area di governo. Sicuro come il fatto che ogni mattina sorge il sole, Silvio Berlusconi attaccava “i giudici comunisti”, con la sola variante dell’insulto da affibbiare, se chiamarli “la vera anomalia”, oppure “il vulnus” o tristemente “il cancro” dell’Italia. Con altrettanta certezza, si poteva prevedere che le toghe rispondessero a tono, denunciando “gli attacchi inaccettabili” da parte del governo, talvolta lamentando lo “sfregio alla democrazia”, nei momenti più caldi “la barbarie”. Trent’anni anni dopo Berlusconi non c’è più, le toghe rosse sono in pensione, ma governo e magistrati continuano a tenere il Paese in un eterno déjà vu. L’inchiesta a carico di Giovanni Toti fornisce..

Salvini & Vannacci, va in scena
il coming out della nuova Lega

Anche Francesca Verdini molla prima del gong. Dopo un’ora e venti del duo Salvini & Vannacci, la compagna del segretario leghista abbandona la postazione che ha diligentemente tenuto fin lì, tra un applauso e una foto, e si dilegua inosservata verso l’uscita laterale del tempio di Adriano. Accade nel momento esatto in cui il capitano e il generale stanno rivelando, per così dire, le motivazioni che li hanno convinti a fare politica. E dire che appena fatto ingresso in sala, Salvini ha presentato la fidanzata a Vannacci. “Roberto, la mia metà”. E vai di stretta di mano. Ma dopo la filippica del Capitano e del Generale, nemmeno lei ce l’ha fatta più. Continua su Huffington Post

Puglia, inchieste e fuga di notizie
La destra a Emiliano: si dimetta

Galeotto lo scambio di whats app tra Michele Emiliano e Alfonso Pisicchio, il giorno dell’arresto di quest’ultimo. C’è stata una fuga di notizie dalla Procura di Bari di cui Emiliano era informato? Il presidente della Regione Puglia, secondo le ricostruzioni dell’interrogatorio di Pisicchhio davanti al gip, avrebbe saputo prima degli sviluppi di un’inchiesta a carico di Pisicchio, per cui gli avrebbe chiesto di dimettersi dall’incarico che ricopriva come presidente dell’Agenzia per l’innovazione della Puglia (Arti), o altrimenti gli avrebbe revocato l’incarico. Ora la destra, con Fratelli d’Italia chiede le dimissioni di Emiliano. “Non passa giorno che la posizione di Emiliano non peggiori, e questo fa ma male sia alla Puglia che alla sua gente, credo che un passo indietro dell'attuale presidente sia auspicabile, anche per aver modo di difendersi da..

Il Baricomio da 50 euro a voto fa
saltare primarie e campo largo

Il modello Pisapia per Bari. Mentre il Pd si preparava a presentare in piazza Vito Leccese, con Michele Emiliano e Antonio Decaro al fianco di Elly Schlein, Giuseppe Conte prende tutti in contropiede e passa all’incasso ancora prima del voto. La competizione tra il candidato dem e Michele Laforgia, sostenuto da M5s e Sinistra, non ci sarà. “Non ci sono le condizioni per svolgere le primarie. Serve un nuovo inizio”, dice Conte. Tradotto: Laforgia resta candidato, se il Pd vuole si accoderà. Altrimenti ognuno per sé. “Per il M5s gli obiettivi della legalità, della trasparenza, del contrasto di qualsiasi forma di corruzione e inquinamento del voto, la lotta ai clan e alle mafie sono premesse indispensabili. Se non ci sono queste premesse, se non ci sono queste garanzie, noi non..

La sfiducia contro Matteo Salvini
si è rivelato un buco nell’acqua

“Dov’è la vera Giorgia Meloni? Dietro le tende di Palazzo Chigi?” Quando Chiara Appendino interroga l’aula di Montecitorio, ad ascoltarla non solo non c’è Giorgia Meloni, ma neppure i ministri che le opposizioni portano sul banco degli imputati. Matteo Salvini e Daniela Santanchè, oggetto di altrettante mozioni di sfiducia, si tengono lontani dalla Camera. Tanto l’esito del doppio voto è già scritto. La ministra è “preoccupata zero”. Il ministro è all’opra chino, al ministero, alle prese con i tassisti e gli Ncc. Continua su Huffington Post

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