Enrico Ciuni

Ma c’è anche una sanità fatta di coraggio e sacrificio

Ne è arrivato a parlare persino Massimo Gramellini, in prima, sul Corriere della Sera. Dopo ch’era stato Andrea Cassisi, su Avvenire, a rilanciare la “parabola” dell’aggredito che diventa il salvatore del suo stesso aguzzino. Tutto vero: i fatti, risalenti a una quindicina di giorni fa, si sono verificati in una Guardia Medica nel centro di Ragusa. In piena notte due brutti ceffi, uno con una ferita alla mano, si presentano nella stanzetta angusta che ospita il presidio di continuità assistenziale. E non rendendosi conto che quello non è un pronto soccorso, si rivolgono al giovane medico (meno di 40 anni) con fare minaccioso. Pretendono che la ferita – procurata chissà come, alle 3 del mattino – venga suturata. Il medico dice che non può farlo, che non può applicare i..

Schifani conferma Iacolino

Ma interviene FdI: sarà una mini proroga. Per altri 5 mesi alla guida della Pianificazione strategica

Caltanissetta, con la Faraoni, è la capitale della sanità

L’epicentro della sanità siciliana non è Trapani, dove l’ispezione dei commissari nominati dall’assessorato regionale della Salute ha portato alla luce un sistema marcio, ammettendo i limiti del manager Ferdinando Croce (che Fratelli d’Italia si ostina a difendere e che Renato Schifani vorrebbe rimuovere) nella refertazione dei campioni istologici. L’epicentro è Caltanissetta. E non solo – badate – per il centro per la Formazione permanente del personale sanitario, il Cefpas, diventato il braccio armato dell’assessorato durante il mandato Ruggero Razza. Quanto per la presenza di due personaggi “minori” che sgomitano per farsi strada e che hanno trovato un varco promettente grazie alla presenza di Daniela Faraoni ai vertici di piazza Ziino. Il primo si chiama Leonardo Burgio, sindaco di Serradifalco (la città che fu di Antonello Montante). Figlio della Faraoni. Burgio..

Manager? Che Dio ci aiuti

Il fallimento di Croce, gli errori di Messina, l'addio di Colletti. Sanità: la sfilza dei direttori inadeguati

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