Giuliano Ferrara per Il Foglio

Armani. Come la bolgia delle chiacchiere fiacca la memoria

Soprattutto, niente pettegolezzi: il defunto ne aveva orrore. Quando la barca dell’amore si infranse contro lo scoglio della vita quotidiana, come reca il biglietto d’addio, il suicida Majakovskij chiese di morire in pace e affidò al governo moglie e amante. Attività lodevole in sé, oggi impossibile, trapassare senza gli scossoni dell’overtourism funebre. L’applauso ai funerali. Il torrente in esondazione dei commenti. Si è Re o Maestro di qualche cosa. Come per il grande Armani, si è disciplina e amore e onore nazionale. Se poi ci sia di mezzo una copertina di Time e la fama mondiale, che guaio. Baudo e Fede sono stati salvati dalla provincia nazionale, e anche intorno a loro però si è scatenata una guerricciola di ricordi, di mezze verità, di falsi sfrontati, di eulogie mal preparate...

Dove va la Francia di Macron?
“Verso la noia”, sostiene Ferrara

Macron è impopolare. Bayrou, il democristiano, il centrista, fa le valigie con tutta l’austerità incorporata nel suo bilancio, arrivando persino ad abolire due festività nel Paese della festa continua e delle pensioni giovanili. A parte i suoi errori, Macron resta un presidente liberale: già è un miracolo che abbia portato a termine un mandato e mezzo. Presidente dei ricchi, come fu Giscard d’Estaing che però si fermò a uno solo, in una Francia che ama compiacersi di essere giacobina e barricadera anche quando al potere ci sono i conservatori, che si chiamino mon général come de Gaulle o un professore di liceo di provincia come il gollista Pompidou. E ora, forse, toccherà a un altro docente liceale come Mélenchon, trombone della Francia indomita e frontista di sinistra, oppure a Marine..

Ovazione a Rimini per Meloni
Ferrara sorpreso dal suo stile

Esiste uno stile Meloni? Direi di sì. Ha smesso di dire: “At teso che”. Gran progresso, dalla sottoprefettura o tenenza o guardiania a Palazzo Chigi. Ma dice troppo spesso “banalmente” al posto di “semplicemente”, e sarebbe semplice risparmiarselo. Sono osservazioni un po’ cretine, ma pur sempre osservazioni. Per il resto, piuttosto brava. Si è scelta uno o una speechwriter di rango. Come aveva fatto Berlusconi con un giornalista italiano o una giornalista italiana che gli scrisse tutto per tanti anni, dai discorsi parlamentari ai comizi in piazza alle interviste agli articoli alle lettere d’amore, ma quello o quella era un gran ruffiano/a per il bene della causa e della patria. I successi degli statisti non dipendono dalle parole accucchiate dagli o dalle speechwriter, che servono alla maschera, non del tutto..

Cara Meloni, non vedi che Trump
si prende gioco di tutti voi?

Illusioni trumpesche. Vi ricordate la fotografia nella basilica di San Pietro, nel segno di Papa Francesco? Doveva cancellare il ricordo da incubo della tentata umiliazione di Zelensky e della resistenza ucraina nello studio ovale della Casa Bianca. Aparte noi, ci cascarono tutti. Zero conseguenze. Più fresco il ricordo del vertice a Washington, con gli ucraini e gli altri europei e tutto, e un cialtrone di presidente che presiedeva e dava la parola, godendosi le ovvie attestazioni di rispetto e stima delle sue vittime designate, di nuovo Zelensky e accanto a lui Starmer Macron Meloni Merz il finlandese golfista. A parte noi, ci cascarono tutti. E che dire del vertice ignobile di Anchorage, ulteriore spintarella, umiliante per la leadership americana ma utile a Trump e ai Maga, per la continuazione della..

“Cara Adriana”. Da Giuliano un requiem soave e struggente

Cara Adriana, era difficile dirti “ti voglio bene”, che consideravi una frase stucchevole, non eri tipo da smancerie verbali, avevi due occhi unici al mondo che parlavano per te, un sorriso di un’amabilità maliziosa, mai invadente, un caratteraccio temperato dall’affettazione artistica del buonumore, una voce di stoffa pregiata mai invecchiata anche tra i Novanta e i Cento anni, non ti si poteva nemmeno consolare per la morte, la malattia e la vecchiaia, non ti lamentavi mai, consideravi lamentevole il lamentarsi, a Natale con Selma ti chiedemmo perché non ti sfogavi e andavi sempre come un treno anche nel dolore, nel fastidio, nelle inconvenienze, ci dicesti semplicemente: non mi viene, e passammo oltre, eri uno splendido esempio di cattiva ragazza, bad girl, avevi divorato il tuo immenso talento che ti ha..

Perché il ferro e fuoco di Los Angeles ci riguarda da vicino

Sconcertati da Piantedosi e dalle leggi securitarie italiane, l’autoritarismo americano non ci interessa. Siamo fritti. In soli duecento giorni Trump, Stephen Miller e tutta la banda di grassatori della democrazia americana hanno fatto dello stato di diritto nella più antica democrazia costituzionale del mondo un guscio vuoto. Hanno il mandato di liberare gli Stati Uniti dall’immigrazione non regolare, già fondamento di una nazione libera e potente, e lo esercitano senza procedure giudiziarie ingombranti, badando ai grandi numeri da ostentare, con la Guardia nazionale e i marine, con l’Ice, un’agenzia di caccia allo straniero che ha in dotazione, secondo Edward Luce del Financial Times, un bilancio superiore a quello della difesa di Francia e Germania messe insieme. Trump resta al 45 per cento di popolarità, l’opposizione non esiste, ai giudici si..

Giuli di fronte a un esercito ideologico arruffato

La superiorità di Alessandro Giuli sui suoi interlocutori è talmente evidente che ci si domanda perché mai passi il suo tempo a polemizzare con loro. Uno che sa decrittare con maestria i miti italici e mediterranei arcaici, e fa incursioni nel sacro e nel profano da quando portava i calzoni corti, un esperto della sezione aurea e della battaglia di Talamone, uno così può a stento comprendere la dimensione in cui si muove un attore come Elio Germano, reduce da un flop artistico e commerciale come il film su Berlinguer, banale interpretazione sentimentale di un falso mito politico, compensato solo dal ridicolo lobbismo cinematografico di propaganda ideologica caro alla solita gente del solito ambiente, quelli che gonfiano i palloncini dei non autori e dei non attori. Ho visto un trailer..

Il giallo Mattei. Si è scritto complotto, era maltempo

Il caso Mattei cambia di segno. Un numero impressionante di giornalisti, di pentiti di mafia, di tecnici e di magistrati pistaroli, come si dice con espressione agghiacciante divenuta proverbiale, deve cambiare la parola chiave, di contenuto terroristico, che ha circondato l’incidente aereo in cui morì il presidente dell’Eni Enrico Mattei, il 27 ottobre del 1962 nel cielo di Bascapè, Milano. Devono scrivere “maltempo” dove era stato scritto, in articoli, libri, fascicoli giudiziari, film e molto altro, e per più di cinquant’anni, “complotto”. Una controinchiesta di Lupo Rattazzi, pilota, studioso degli incidenti aerei, fornisce una spiegazione attendibile e drammatica, ma piana e lucida, esente dalla febbre pistarola dell’omicidio politico del signore del petrolio e della politica italiani, di che cosa sia successo e perché sia successo in quel giorno fatale che..

Leone XIV. Un papa eletto per ridare la chiesa ai cattolici

Con un effetto di sorpresa degno del Belli, i sorcetti cardinali si sono sbrigati e hanno spinto sulla Loggia delle Benedizioni un principe di Curia elegante, mozzetta stola e rocchetto al posto loro, molto latino benedicente, opportuna indulgenza, e un’Ave Maria in coro dedicata alla Madonna devozionale di Pompei, personalità autonoma fin dal nome leonino che si è scelto, bellissimo viso, sguardo non tormentato, leggermente malinconico, come dovuto da un agostiniano (Lutero era di quel giro, ma malinconico non era, piuttosto era un furioso di Dio), attitudine aperta al mondo come un bravo manager di Goldman Sachs (blasfemia) e in contraddizione con dodici anni di tiritere e filastrocche pauperiste e pacifiste e buongiorno e buonasera. La pace che augura a tutti, mentre le riprese televisive lo trasformano immediatamente in un..

Cardinali. Una devozione atea e un incanto rosso porpora

I successori degli apostoli sono i vescovi, e già non è poco come parure e mestiere, ma i cardinali hanno in più una speciale dignità, il rosso porpora del martirio e un’aura di supremo comando dello spirito e della carne. Ogni volta che li vedo in abito solenne e in cammino verso il Conclave, come avvolti nei prodigi dell’arte tra baldacchino e icone mariane, non finisco di stupire e meravigliare. Come si faccia a non ammirare i preti è sempre stato per me un mistero. Sono consacrati alla fede nell’Incarnazione, e l’ordine a cui appartengono non è integralmente di questo mondo, allude al mistero, eppure le loro sottane, talari, mozzette, le stole, gli zucchetti, gli anelli e altri ornamenti in processione indicano un che di disincarnato e di disincantato, sono..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED