Nella giornata di lunedì il vescovo di Ragusa, monsignor Giuseppe La Placa, è stato ricevuto in udienza privata da Papa Francesco nella Biblioteca del palazzo apostolico in Vaticano. Nel corso dell’udienza, monsignor La Placa ha invitato il Papa a visitare la città di Ragusa in occasione del settantacinquesimo anniversario della fondazione della Diocesi, nel 2025. “Il Santo Padre ha fatto un sorriso e un cenno di assenso – ha ricostruito il vescovo al termine dell’udienza – e con una battuta mi ha risposto dicendo che nel 2025 sarà Giovanni XXIV a fare quella visita”.

Una risposta spiazzante, che porta con sé un alone di mistero. L’Ansa parla di semplice scherzo, ma fra i vari commenti apparsi sui social si fanno largo due versioni: c’è chi parla di indiretta conferma delle voci di dimissioni da parte di Francesco e chi, molto più profeticamente, della previsione della sua nascita al cielo (laicamente si chiama morte). Gianni Stornello, ex vicesindaco del Comune di Ispica, è stato uno dei primi a riprendere la vicenda su Facebook: “Non è la prima volta – spiega – che un pontefice in carica faccia previsioni sulla sua successione. Ricordiamo tutti il gesto di Paolo VI che nel 1972, in visita a Venezia, si tolse la stola papale mettendola al collo del patriarca di Venezia Albino Luciani che divenne Papa sei anni dopo col nome di Giovanni Paolo I, per un pontificato durato trentatré giorni”. Poi si concede un’ultima annotazione: “Monsignor Loris Capovilla, storico segretario di Giovanni XXIII, aveva rivelato che Papa Bergoglio, appena eletto, valutò la possibilità di chiamarsi proprio Giovanni XXIV, per dare un segnale di cambiamento e di profonda riforma della Chiesa. Optò per Francesco, con un messaggio ancora più profondo e rivoluzionario”.

In attesa di sciogliere il dubbio, o troncare la suggestione, monsignor La Placa (di professione giornalista) ha descritto l’incontro col Pontefice: “Si è trattato di un colloquio semplice cordiale e affettuoso che ha lasciato in me una profonda traccia dell’animo Paterno e dello Spirito apostolico del Santo Padre. Abbiamo parlato di vari argomenti legati alla vita della nostra Diocesi e ho ringraziato il Santo Padre per il suo zelo apostolico a servizio della Chiesa universale”. Prima dell’udienza il vescovo ha presentato a Bergoglio il vicario generale monsignor Sebastiano Roberto Asta e l’artista comisano Giovanni Scalambrieri che, accompagnato dalla moglie Stella, ha offerto al Papa una statua in bronzo da lui realizzata raffigurante la Madonna che scioglie i nodi.