Caccia ai fondi del Recovery con 300 assunti

Palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione. Tra i casi irrisolti di questa legislatura il caos della burocrazia

La Regione aggira il blocco delle assunzioni (previsto dall’ultimo accordo con lo Stato in cambio della rateizzazione del disavanzo da 2 miliardi) grazie a una norma inserita nella Finanziaria 2021, che adesso dovrà superare il vaglio del Ministero dell’Economia, a Roma. Prevede l’assunzione di 300 tecnici a tempo determinato, per tre anni, allo scopo di non perdere il treno del Pnrr. Verranno assegnati (anche) ai Comuni per curare la progettazione. Per raggiungere l’obiettivo, saranno utilizzati 42 milioni a valere sui fondi Fsc. E’ quanto stabilito da una delibera approvata lunedì pomeriggio in giunta. Servono 32 esperti nel settore economico-finanziario; 5 professionisti di pianificazione e gestione (tutti per la Regione); 48 esperti nel settore amministrativo e 215 tecnici.

Le nuove risorse serviranno a contrastare la depauperazione del personale, che ha già portato a collezionare una serie di figuracce: in primis la bocciatura, da parte del Ministero delle Politiche agricole, dei 31 progetti per le infrastrutture irrigue presentati (in violazione di procedura) dai Consorzi di bonifica. Servono tecnici in grado di maneggiare i bandi e attingere ai fondi comunitari. Anche alcuni assessori, fra cui Armao e Baglieri, avevano denunciato le difficoltà d’organico. Il vicepresidente della Regione si era spinto oltre, invocando l’arrivo di 3-500 burocrati statali che ordinassero le carte in vista della valanga di denari in arrivo dall’Europa. Ma la soluzione era già a portata di mano e oggi a rivendicarla è l’ex assessore alla Funzione pubblica, la forzista Bernadette Grasso: “Ho appreso con soddisfazione che ieri la giunta Musumeci ha dato esecuzione alla norma che porta la mia firma – essendone stata ideatrice – e che ho fortemente voluto in Finanziaria, circa l’individuazione di una task force di 300 professionisti a supporto di Regione e soprattutto Comuni. Ci voleva la strigliata del Governo nazionale affinché si accelerasse la procedura. Mi auguro a questo punto che non si perda ulteriore tempo”.

Cosa andrà fatto? “Spero che, essendo da adesso in poi solo atti gestionali, il Dipartimento regionale alla funzione pubblica – sulla scorta del suo omonimo nazionale – utilizzi gli stessi strumenti del Formez, ovvero un portale al quale possono accedere e candidarsi tutti i professionisti, senza concorsoni o farraginosa burocrazia. C’è urgenza di procedure semplici, snelle e trasparenti”, dice la Grasso. Che aggiunge: “Mi dispiace sono per un dato. La mia norma prevedeva anche l’assunzione di dirigenti che avrebbero consentito agli uffici tecnici degli Enti Locali di firmare atti. Purtroppo in Aula il testo ha subito cambiamenti, riducendo le figure richieste a quelle di funzionari. Certamente servono anche loro nell’ottica di una rigenerazione amministrativa, ma servono anche i dirigenti con potere di firma, che si facciano carico delle responsabilità per non perdere il treno per l’Europa. Possiamo ancora recuperare. Proporrò all’Ars una correzione alla norma su tale versante”.

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