La cessione del Palermo a un fondo inglese, disposto a investire nel club 40 milioni nei prossimi quattro anni, per il momento s’è arenata. Tutta colpa della causa intentata da Tony Di Piazza, ex socio di Hera Hora (la holding del Palermo calcio), nei confronti di Dario Mirri, attuale presidente. I due, che avevano litigato furiosamente nel corso della stagione scorsa, arrivando alla separazione, si rivedranno in tribunale a Catania. Lunedì si terrà l’udienza per stabilire se la richiesta di ‘liquidazione’ presentata dall’imprenditore italo-americano, pari a 11,9 milioni, sia congrua oppure no.

Di Piazza aveva esercitato il suo diritto di recesso dal club nei tempi stabiliti, ma la cifra richiesta è il doppio dell’investimento iniziale (6 milioni rispetto al capitale di 15 per la costituzione della holding). L’ex socio, inoltre, ha chiesto il sequestro conservativo di crediti, beni e azioni di Hera Hora. Ed è questo a bloccare la trattativa con gli inglesi, rimasti segretissimi. “La vicenda relativa alle quote della società rappresenta il vero spartiacque per il futuro del club rosanero – dice Dario Mirri a Repubblica – La banca d’affari Lazard sta continuando a tenere i rapporti con il fondo con sede a Londra interessato al Palermo, ma è evidente che un investitore vuole vederci chiaro prima di chiudere la trattativa e tutto dipenderà dalla sentenza che verrà emessa a Catania”.

Di fronte a un iter giudiziario complicato, l’operazione potrebbe complicarsi. Il fondo, nei confronti dei vari investitori coinvolti nell’impresa, ha avanzato una prospettiva di guadagni pari a 200 milioni di euro, legata a piani di marketing e iniziative immobiliari già avviate fra le quali l’ammodernamento dello stadio “Barbera” (i contatti con il Comune per l’acquisizione del diritto di superficie sono sempre vivi) e la realizzazione del centro sportivo a Torretta.

Non è la prima volta, ovviamente, che le querelle del Palermo sfociano nelle aule di giustizia. L’ultima, in seguito alla sentenza del Tribunale fallimentare il 18 ottobre 2019, ha sancito il fallimento dell’Us Città di Palermo. Il capitolo più doloroso di una lunga epopea (specie con Maurizio Zamparini) che aveva portato i rosanero a calcare i campi di mezza Europa.