Lo scontro tra Lega e Forza Italia, già acceso dopo la nomina di Annalisa Tardino a commissario dell’Autorità portuale di Palermo, arriva al punto di rottura a Caltanissetta. A scatenare la frattura è stata la decisione del sindaco Walter Tesauro di revocare le deleghe all’assessore leghista Oscar Aiello.
La Lega, per bocca del segretario regionale Nino Germanà e soprattutto del commissario provinciale Leonardo Burgio, sindaco di Serradifalco, accusa Tesauro di essere un “burattino” nelle mani dell’onorevole Michele Mancuso. Durissima la replica di Forza Italia, che attraverso i propri consiglieri provinciali difende sia Tesauro sia Mancuso. “Riteniamo scomposte e ingiustificabili le prese di posizione della Lega, a livello provinciale e regionale, nei confronti del Presidente del Libero Consorzio e sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro. Troviamo assolutamente offensivo e inopportuno che un coordinatore provinciale della Lega, nella persona del sindaco Burgio, si permetta di rilasciare dichiarazioni a mezzo stampa che ledono la figura del Presidente Tesauro, amministratore che fino ad oggi ha dimostrato serietà, equilibrio e ineccepibile impegno”.
E ancora: “Riteniamo assurdo che tali dichiarazioni provengano proprio dal figlio dell’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni, che si professa vicino a Forza Italia con il sostegno indiscusso dell’on. Mancuso, e che oggi si permette invece di restituire un quadro distorto e non veritiero della realtà, oltre che offensivo per le persone”.
Tresauro aveva escluso l’ipotesi di una rappresaglia nei confronti della Lega, spiegando che la rimozione di Aiello dipendeva dal mancato sostegno alla sua candidatura per le provinciali. Ma in tanti rimangono basiti. Il caso nisseno diventa così il terreno simbolico della rottura fra i due partiti del centrodestra, già logorati dalla vicenda Tardino.