Cancelleri alla guerra del Cas

L’ha detto, non l’ha ancora fatto, ma potrebbe riuscirci molto presto. Il viceministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, ha tirato fuori dai cassetti – per l’ennesima volta – il fascicolo Cas: il Consorzio per le Autostrade Siciliane. “E’ un concessionario del Ministero delle Infrastrutture ed è sotto la lente d’ingrandimento – ha spiegato il vice di Paola De Micheli –. A giugno scorso abbiamo spedito una messa in mora, con un termine di 120 giorni che scadono a fine ottobre, per eseguire una serie di interventi necessari ad aumentare la sicurezza sulle autostrade che gestisce. Alla scadenza, faremo le verifiche del caso sui 298 km su cui opera il Cas e se non si è ottemperato a quanto richiesto andremo verso la rescissione della concessione”.

Ma proprio in questi giorni il Consorzio sta lavorando sul completamento del lotto di Ispica sulla Siracusa-Gela. L’assessore regionale ai Traporti, Marco Falcone, domani sarà nel Ragusano, atteso dal nuovo sindaco di Ispica, Innocenzo Leontini, per valutare lo stato dei lavori che dovrebbero concludersi il 25 novembre. In caso di revoca, però, nessuna paura: “Subentrerà Aca, la collegata di Anas. I lotti fino a Modica non si fermeranno, cambierà soltanto la stazione appaltante”, ha garantito Cancelleri. Che poi ha rimarcato i “buchi neri” del concessionario: “Livelli minimi di sicurezza e manutenzione. Su alcuni tratti – segnala il viceministro a ‘La Sicilia’ – mancano i catarifrangenti, come sono carenti i guardrail. La Messina-Palermo e la Messina-Catania sono praticamente delle piste, non delle autostrade, e ci sono tratti dove non è garantito nemmeno l’Abc”.

Nei giorni scorsi, come sempre accade da un anno a questa parte, è stato l’assessore Falcone a chiedere all’Anas, l’azienda di Stato che ha in concessione alcuni collegamenti nell’Isola (compresa la Palermo-Catania), di fare la voce grossa sulla Agrigento-Caltanissetta, una delle grandi incompiute siciliane, e rescindere il contratto con la Cmc: “Per un anno abbiamo concesso un’ampia linea di credito alla Cmc, ma ad oggi il bilancio è deludente. Sul completamento della Ss 640 Agrigento-Caltanissetta non si registrano passi in avanti e poca cosa sono uno o due milioni di produzione negli ultimi mesi, a fronte dei 150 milioni ancora da compiere nei prossimi due anni – ha detto Falcone -. Ecco perché abbiamo deciso, nel corso della riunione con Anas e l’azienda contraente generale, di mettere nero su bianco un ultimatum: il committente Anas dovrà impegnarsi alla rescissione del contratto di Cmc se, entro il 30 novembre, non si saranno registrati progressi reali, sensibili e davvero significativi sull’avanzamento dei lavori. Dobbiamo porre fine a questa infinita vertenza anche perché rischiamo di dover restituire all’Europa, come Regione Siciliana, ben 465 milioni di euro di finanziamenti qualora la Ss 640 non sia completa e in esercizio nel 2023”. Un’altra guerra è alle porte.

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