“Presentare una proposta di piano frammentata per rincorrere singoli piccoli progetti senza visione strategica ha dato l’alibi al governo Conte per scartare praticamente tutta la proposta regionale. Oggettivamente la Regione siciliana ha perso un’occasione”. Lo afferma il senatore Stefano Candiani, segretario regionale della Lega. Un ragionamento che evidenza un gap ideologico e di visione fra il Carroccio e il governo della Regione, di cui la stessa Lega fa parte.

“Avevo già ammonito in altre sedi – continua Candiani – sul fatto che il piano proposto dalla Sicilia fosse poco concreto e non aderente alle finalità del Recovery e con una inspiegabile esclusione della parte meridionale dell’Isola, eppure si è preferito andare avanti presentando al governo nazionale un documento dove si andava palesemente ‘fuori tema’ ed è chiaro che in questo contesto a Roma hanno avuto gioco facile nel far scomparire il ponte sullo Stretto e inserire opere già in gran parte finanziate come la velocizzazione ferroviaria Pa-Ct-Me”.

“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è fortunatamente ancora un documento preliminare e non c’è bisogno di rispettare nessuna scadenza, tuttavia è necessario che a Roma come a Palermo si cambi rotta, non è possibile mandare avanti piani troppo vaghi e con governance annacquate” conclude il segretario della Lega.

Un approccio diverso, invece, ha segnato l’intervento del deputato Nino Minardo, che in una nota aveva parlato di “ennesima presa in giro del Governo nei confronti della Sicilia”. L’esponente leghista ha spiegato che “il recovery Plan rappresentava quel futuro per la nostra Sicilia e per le aree interne che andava oltre il “tunnel” della pandemia da Coronavirus. Ed invece no, manca il ponte sullo Stretto di Messina (…) ma soprattutto mancano i progetti per lo sviluppo dei territori e di quelle realtà siciliane rimaste più indietro che, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria, non riescono a risollevarsi. Com’è possibile – si chiede Minardo – che nel Recovery Plan non ci sono progetti importanti per la Sicilia? Interrogativo che ho posto al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Economia e a quello delle infrastrutture. Un altro schiaffo che il Governo ha ancora una volta deciso di riservare alla Sicilia tagliandola fuori da ogni tipo di sviluppo infrastrutturale”.