Illusioni trumpesche. Vi ricordate la fotografia nella basilica di San Pietro, nel segno di Papa Francesco? Doveva cancellare il ricordo da incubo della tentata umiliazione di Zelensky e della resistenza ucraina nello studio ovale della Casa Bianca. Aparte noi, ci cascarono tutti. Zero conseguenze. Più fresco il ricordo del vertice a Washington, con gli ucraini e gli altri europei e tutto, e un cialtrone di presidente che presiedeva e dava la parola, godendosi le ovvie attestazioni di rispetto e stima delle sue vittime designate, di nuovo Zelensky e accanto a lui Starmer Macron Meloni Merz il finlandese golfista. A parte noi, ci cascarono tutti. E che dire del vertice ignobile di Anchorage, ulteriore spintarella, umiliante per la leadership americana ma utile a Trump e ai Maga, per la continuazione della guerra d’aggressione, con la fine anche solo della richiesta di un cessate il fuoco. A parte noi, ci cascarono tutti. Sì, perché tutti ci cascano, osservatori, geopolitici della mutua, leader sperimentati, liberali, socialisti, popolari, conservatori.

Trump è considerato, e in parte è, un interlocutore indispensabile, malgrado il suo passaggio armi e bagagli, apertamente collusivo, dalla parte dell’autocrate aggressore, al quale adesso vengono date altre due settimane di bombardamenti e stragi, in attesa di non-si-sa-che. Finché le cose stanno così, non si caverà un ragno dal buco e l’Europa con l’Ucraina resterà sotto il giogo di una guerra ai suoi confini
e dentro i suoi confini, con il balletto russo-cino-americano intorno al suo cadavere politico. Continua su ilfoglio.it