I sindaci dei 391 comuni dell’Isola, nella logica del razionamento energetico, sono pronti a trascorrere il Natale al buio. E’ quanto emerge da una stima di Mario Emanuele Alvano, segretario regionale dell’Anci. Il caro bollette – si legge sul Giornale di Sicilia – non guarda in faccia nessuno, neanche i 391 municipi dell’Isola, che “complessivamente, per i consumi di luce e gas di tutto il 2022, potrebbero sborsare circa 200 milioni di euro in più rispetto al 2021”. Una stangata in piena regola che, se si considerano le spese storiche abituali, vicine ai 150 milioni, “supererebbe i 350 milioni»”. E potrebbe convincere i sindaci a rinunciare alle luminarie.

In una terra dove la Regione latita – Schifani viene proclamato oggi, mentre per il parlamento ci vorrà qualche altra settimana – gli enti locali vivono una crisi senza via d’uscita. Anche le ex province sono alle prese con una crisi lancinante. Secondo il Consiglio dei Ministri “il reiterato rinvio delle elezioni e le conseguenti proroghe dei commissariamenti violano i principi di democraticità di cui all’articolo 1, comma primo della Costituzione, in quanto i referendum e le elezioni (ancorché indirette) rappresentano il momento più alto di manifestazione della sovranità popolare e contrastano altresì con gli artt. 5 e 114, in quanto l’autonomia e la rappresentatività degli enti commissariati sono svuotate da un commissariamento – di fatto – sine die”. “La situazione di eccezionalità che poteva giustificare, nell’immediatezza dell’entrata in vigore della disciplina di riforma, la proroga originariamente disposta non può infatti porsi come plausibile ragione giustificativa delle successive 10 proroghe che si sono susseguite in un arco temporale di sei anni, ciò che stabilizza l’eccezionalità oltre ogni ragionevole limite”.

Cosa fare, quindi? Votare. Per il Consiglio dei Ministri bisognerebbe farlo con la Legge Delrio. Che però la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale. Totò Cuffaro va oltre: “I risultati di questi rinvii è visibile a tutti: strade prive di manutenzione, le scuole carenti di servizi e prive di sostegno nonché la totale assenza di programmazione per interi territori della nostra Isola. Adesso, d’intesa con il presidente della Regione Renato Schifani, lavoreremo ad una legge regionale che ripristini l’elezione di primo grado dei presidenti delle province e dei consiglieri, così come avveniva prima. Noi siamo stati sempre favorevoli ad un’elezione diretta che renda direttamente partecipi i cittadini e non ad un voto di secondo grado”, conclude Cuffaro.